Sull’insegnamento della religione cattolica a scuola e sulle politiche di reclutamento dei docenti si apre una discussione. In redazione è pervenuta una lettera di un docente di religione che contesta il contenuto di un articolo pubblicato lo scorso 24 Novembre. Il pezzo intitolato Insegnanti “religiosi” ottengono l’attenzione del Governo finisce sotto accusa per la critica rivolta agli insegnanti di religione e al lavoro che essi svolgono in classe. Pubblichiamo di seguito i chiarimenti prodotti in merito dal lettore in questione.

di Loverro Cosimo Damiano

desideravo chiarire alcune cose che con molta superficialità vengono pubblicate sul vostro blog. Sono un docente di religione stanco di continuare a leggere articoli che attaccano direttamente noi docenti e il lavoro che svolgiamo in classe. Nell’elenco sottostante alcuni punti salienti dell’articolo “le priorità sono ben altre” pubblicato il 24/11/2018, con mie precisazioni in merito fra parentesi.

– Lo stato è laico. (La laicità dello stato non significa che quest’ultimo non riconosce il forte legame culturale e storico che vige con il cristianesimo, altrimenti sarebbe Ateo.)

– l’ora di religione non “ha a che fare con la formazione e con la crescita degli individui nella loro completezza” (è vergognosa questa affermazione, allora tutto ciò che da secoli a ispirato pittori, artisti, poeti, musicisti e che rappresenta anche la ricerca del trascendente e del senso della vita attraverso queste espressioni artistiche che solo una spiegazione teologica può acuire e approfondirne la comprensione non forma l’essere umano?) pazzesco!!!!!

– ora di religione è “Facoltativa” (l’accezione corretta, ovvero quella prevista nella norma, è opzionale ovvero chi non si avvale sceglie altro come l’alternativa alla religione.)

– Religione a scuola ha carattere confessionale. (anche qui non è corretto, l’irc non ha carattere confessionale ma culturale e dunque anche chi non professa il cattolicesimo può aderirvi, vedi costituzione e concordato).

– concorso irc (per i docenti dell’irc ormai quasi tutti laici con famiglia e laurea più abilitazione presa a caro prezzo, non si vede concorso dal 2004, primo e ultimo della storia, tra l’altro con vincitori di quel concorso mai assunti.)

– se per i docenti RC si prevede, ma non è ancora uscito il bando, la sola prova orale e i titoli di servizio è la stessa cosa fatta con i docenti di lettere assunti in questi mesi; dunque non c’è differenza e non da ultimo il docente di religione possiede almeno una laurea, se non addirittura due, come nel mio caso.