Un piccolo gruppo di diplomati magistrali (sette in tutto) è stato colpito da provvedimento di cancellazione da Gae e revoca del ruolo da parte dell’ USP di Bari. L’ambito territoriale del capoluogo pugliese ha inteso dare seguito alle disposizioni contenute nel decreto dignità. La domanda che molti si pongono è se poteva farlo realmente.
Ricordiamo che siamo nell’immediata vigilia della discussione della plenaria bis prevista per il 12 dicembre p.v.
Il depennamento
In allegato in fondo all’articolo rimettiamo il documento in formato PDF con il quale l’ambito territoriale di Bari ha effettuato il depennamento dei sette diplomati magistrali. Ciò che più colpisce èl ‘interpretazione con la quale l’amministrazione scolastica ha ritenuto di dover dare esecuzione al depennamento in questione. Sì osservi in particolare quanto viene scritto di seguito.
Trasformazione dei contratti
Riportiamo adesso, a beneficio di comprensione per la discussione che seguirà,la disposizione per i diplomati magistrali contenuta all’articolo 4 del Decreto Dignità pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 luglio 2018 (D.L. n. 87/2018). In esso veniva specificato che la trasformazione dei contratti da tempo indeterminato a tempo determinato sarebbe stata effettuata dopo la pubblicazione della sentenza di merito negativa con la quale i diplomati magistrali sarebbero stati depennati dalle Gae.
Il prosieguo del contenzioso
In base a quanto scritto nel decreto dignità, la revoca del ruolo conseguente al depennamento da Gae avviene dopo (e non prima) la pronuncia della sentenza di merito che estromette dalle Gae i diplomati magistrali. La nota dell’ Usp di Bari specifica di dover adempiere al depennamento in questione nei confronti dei ricorrenti che hanno procedimenti giurisdizionali ancora pendenti presso il TAR. Al lettore più attento non sfuggirà il contrasto fra le due disposizioni. Agli avvocati che hanno assistito questi ricorrenti adesso spetta il compito di rimettere ordine nella questione.
