Maxi-adeguamento contrattuale in vista per gli oltre 7mila dirigenti scolastici italiani. Come riportato dal quotidiano economico ‘Il Sole 24 ore’ di oggi, sabato 15 dicembre, l’altra notte all’Aran è stata raggiunta l’intesa sul rinnovo di contratto che riconoscerà ai presidi un aumento di 460 euro netti. L’aumento entrerà in vigore dalla busta paga di gennaio 2019. Come effetto combinato dell’incremento del 3,48% e l’allineamento della retribuzione di posizione parte fissa ai valori riconosciuti alle altre figure dirigenziali pubbliche.
Nuovo contratto dirigenti scolastici: aumento di 460 euro netti da gennaio 2019 per i presidi
Per quanto riguarda le altre novità contenute nel nuovo CCNL, c’è da menzionare il ‘diritto alla disconnessione’ durante le ferie e la malattia: in buona sostanza, il dirigente avrà la possibilità di farsi sostituire da un docente delegato.
Viene, inoltre, consentito a un dirigente scolastico, entro i cinque anni di servizio, di tornare al ruolo di appartenenza (quello docente). Per quanto concerne, invece, gli obblighi relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro, questi sono circoscritti alle funzioni organizzative e gestionali svolte dal dirigente.
Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha commentato con viva soddisfazione la firma del nuovo contratto: si ‘tratta di un risultato di grande importanza’. Soddisfatto anche il presidente dell’Anp, (Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli: ‘È un primo passo significativo nel percorso verso la perequazione retributiva completa, che chiediamo da anni’.
L’Aran ricorda che il nuovo Ccnl diventerà efficace, con la firma definitiva, una volta concluso l’iter di verifica e controllo della sua compatibilità economica.