La notizia del cospicuo aumento stipendiale a favore dei dirigenti scolastici (815 euro lordi) ha, naturalmente, suscitato il malumore nei docenti della scuola pubblica italiana: in attesa del rinnovo del loro contratto, le risorse stanziate nella Legge di Bilancio lasciano presupporre un aumento di soli 90 euro lordi mensili, un’altra elemosina dopo quella elargita con l’ultimo contratto. A sottolineare il malcontento dei docenti, il coordinatore del sindacato Gilda, Rino Di Meglio, il quale sul proprio profilo Facebook, esprime la propria contrarietà di fronte a questo enorme squilibrio.
Rino Di Meglio, Gilda: ‘Differenza degli aumenti assolutamente sproporzionata’
‘La notizia del nuovo contratto dei dirigenti scolastici, che il sindacato FGU-GILDA, non rappresenta, si è chiuso con un aumento di 815 euro lordi mensili – esordisce il rappresentante della Gilda – a fronte dei circa 90 attribuiti ai docenti, ha provocato indignazione tra gli insegnanti.
Non solo la differenza degli aumenti è assolutamente sproporzionata, parliamo di oltre nove volte il misero incremento stipendiale dei docenti, ma tutti sanno benissimo che gran parte delle funzioni organizzative e gestionali vengono delegate nella vita quotidiana delle scuole agli stessi insegnanti, con compensi irrisori. E’ quasi una beffa poi che i riconoscimenti economici per le funzioni organizzative che alleggeriscono non poco il lavoro dei dirigenti, vengano sottratte da quelle stanziate dal contratto degli insegnanti anziché da quello dei dirigenti.’
La soluzione proposta da Di Meglio
Questo significa con chiarezza che l’unico modo per ottenere una dignità contrattuale per gli insegnanti è uscire dal calderone dei pubblici dipendenti, ottenendo un contratto specifico, come da sempre la Gilda continua a chiedere e cominciare a declinare tutte quelle attività non obbligatorie – conclude Di Meglio – che sarebbero di competenza del Dirigente stesso.’