Primarie PD, Martina fa la corte agli insegnanti: “Uguaglianza inizia a scuola”
Primarie PD, Martina fa la corte agli insegnanti: “Uguaglianza inizia a scuola”

Il prossimo 3 marzo 2019 si svolgeranno le primarie PD per l’elezione del nuovo segretario. I candidati alla segreteria sono Maurizio Martina, Nicola Zingaretti, Francesco Boccia, Roberto Giachetti, Dario Corallo e Maria Saladino.

Primarie PD, Maurizio Martina e il suo accalorato appello al mondo della scuola: #fiancoafianco

Già iniziano le prime dichiarazioni programmatiche di alcuni candidati. Primo tra questi è proprio Martina, il segretario uscente, che tenta di illustrare il suo progetto politico, partendo proprio dal mondo della scuola.

Secondo Maurizio Martina il tema centrale della sua candidatura diventa appunto la scuola, argomento quest’ultimo molto distante dal partito che lui oggi rappresenta. Molti dissensi e l’emorragia dei voti alle ultime elezioni dello scorso 4 marzo sono venute giusto appunto dalla scuola e dal personale che vi lavora.

Memore di questo, Martina tenta di ricucire i rapporti in termini di promesse e di slogn, rivolgendosi direttamente agli insegnanti, attendendosi da questi i dovuti ‘ammiccamenti’. Lo fa apertamente e con la massima trasparenza tanto da intitolare il suo progetto politico sulla scuola “L’Italia è la sua scuola”. Nel suo discorso usa un termine nobile: uguaglianza, che inizia – secondo Martina – proprio tra i banchi di scuola.

Primarie PD: slogan e sensazionalismi plasmeranno questa volta i docenti? 

Il suo è un accorato appello ai tanti lavoratori di questo comparto della pubblica amministrazione che oggi guardano ancora al PD come il regno incontrastato di Matteo Renzi.  “Vogliamo costruire una scuola radicalmente democratica”, afferma Martina. Questa volontà nasce dall’esigenza di far si che tutti raggiungano i livelli adeguati di rendimento. In sostanza, l’intento politico di Martina sarà quello di favorire la mobilità sociale di ogni singola personalità che attualmente si trova quasi imprigionata.

E allora l’unico passo da compiere – secondo l’esponente Dem – è quello di ripartire dai docenti, si proprio così: tutto ruoterà intorno a loro. Uno slogan po’ scontato (qualcuno direbbe), ma la sua visione di scuola deve necessariamente ripartire dagli insegnanti che dovrebbero coordinarsi (quasi in simbiosi) con i Dirigenti Scolastici e con il resto del personale scolastico.

Qualità dell’insegnamento, motivazione e diversificazione delle carriere: questi gli ingredienti migliori per una Buona Scuola 2.0

A proposito della tanto discussa qualità dell’insegnamento, Martina ripete una ‘romanzina’ che ricorda tanto, nella forma e nella sostanza, quella di chi lo ha preceduto. “Gli insegnanti vanno formati bene, selezionati meglio, valutati in maniera adeguata e pagati di più”. Sulla questione valorizzazione, possiamo dire che il governo Renzi ha speso in passato parecchie energie finendo però per innescare infinite diatribe interne che non hanno fatto bene alla scuola.

Anche per quanto concerne il tema della motivazione le ricette della Buona Scuola hanno finito per sconquassare tutto il sistema scuola, riuscendo persino a denigrare quello che era stato per decenni il merito oltre che il diritto. Martina conclude il suo invito alla partecipazione politica e al voto verso la sua candidatura, dichiarando: “È per questo che vogliamo aprire una discussione con il mondo della scuola sulla progressione e sulla diversificazione delle carriere.”

Critico, infine, verso le scelte di questo governo a proposito della cedolare secca sulle lezioni private, Martina considera anche come non si sia voluto risolvere la criticità per quanto attiene alla problematica delle classi pollaio. La sua proposta su questo ultimo aspetto vedrebbe la permanenza contemporanea in classe di non più di 24 alunni, evitando qualsiasi tentativo di deroga rispetto a questo limite normato dalla legge.