Crediamo sia inutile mettere in chiaro che la disabilità è una realtà che è parte integrante tanto della nostra società quanto della scuola. Un argomento delicato che merita di essere preso in considerazione e discusso con tutto il buonsenso (ed umanità) possibile.
Qui di seguito proponiamo un comunicato della FIRST (che ringraziamo) riguardante la scoperta di un’elargizione prevista nella legge di bilancio, a beneficio della onlus FISH (Federazione italiana per il superamento dell’handicap). Una versamento economico pari a 400 mila euro. Come si giustifica una tale ‘regalia’?
Disabilità: il punto sui 400 mila euro ‘regalati’ ad una Onlus
Con la legge 30 dicembre 2018, n. 145, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 31.12.2018, è stato approvato il Bilancio di previsione per l’anno 2019 e il bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021.
Al comma 280, si scopre un’ elargizione che potremmo definire liberale di “ soldi pubblici” ( e che soldi), del consistente importo di €. 400.000, 00 in favore della FISH, si legge nel citato comma: “ al fine di garantire l’attività di inclusione e promozione sociale delle persone con disabilità svolta dalla Federazione per il superamento dell’handicap Onlus è autorizzata la spesa di 400.000 euro per l’anno 2019 ”.
Si tratta di un’ elargizione contenuta nella legge di bilancio “sconcertante, allo stesso tempo scandalosa e inopportuna”.
Sconcertante, in quanto non esiste alcun nesso causale tra la predetta somma è la pseudo giustificazione fornita dal Governo.
Cosa significa, infatti, erogare una somma consistente nella legge di bilancio per garantire l’attività di inclusione e promozione sociale delle persone con disabilità?
Il compito di chi si sobbarca l’onere di rappresentare le persone con disabilità a livello istituzionale non è quello di ottenere elargizioni consistenti di somme di denaro pubblico per fini generici e ingiustificabili.
Il compito, a nostro parere, di un associazionismo effettivo di rappresentanza delle persone con disabilità, è esattamente l’opposto, non chiedere nulla a nessuno, nè chiedere, né ottenere soldi pubblici da chicchessia, perché ciò può generare fenomeni distorsivi e confitti di interessi giganteschi.