Speciale TFA sostegno: lo stato dell’arte

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Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio in Senato, tra i docenti cresce l’attesa per conoscere i tempi per l’emanazione del prossimo bando del TFA sostegno. In particolare è alta l’attenzione per i requisiti di accesso al corso di specializzazione. La Legge di Bilancio ha modificato il reclutamento e ha disposto un concorso al quale potranno partecipare anche i docenti in possesso dei 36 mesi di servizio e i 24 CFU. Molti domandano se potrà essere adottato lo stesso criterio per l’ammissione al Tfa Sostegno. Ricordiamo che nella bozza di decreto originaria questo non era stato contemplato, circostanza che ha indotto il CSPI ad avanzare apposito rilievo.

La modifica dei requisiti

La Legge di Bilancio ha rimandato al primo settembre 2019 la riforma del decreto legislativo 66/2017 sul sostegno. Finché non sarà stato compiuto questo passaggio i requisiti per la partecipazione al TFA Sostegno rimarranno invariati. Serve il possesso dell’abilitazione all’insegnamento che per la scuola secondaria è assicurato dall’aver svolto un corso PAS, TFA, oppure averla conseguita all’estero. I docenti della scuola primaria e dell’infanzia dovranno possedere la laurea in Scienze della Formazione Primaria o il diploma magistrale ante 2001-2002, ivi incluso quello sperimentale a indirizzo linguistico o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente. Stanti così le cose è molto probabile che il primo dei tre cicli previsti per specializzare oltre 40 mila docenti si svolgerà con le vecchie regole.

Modalità di ammissione al corso

Saranno ammessi a partecipare al corso di specializzazione sul sostegno, i candidati che avranno conseguito una votazione di almeno 21/30 ad un test preliminare composto da 60 quesiti formulati con cinque opzioni di risposta. Un terzo di questi (20) avrà la funzione di verificare le competenze linguistiche e la comprensione dei testi in lingua italiana. Per ogni risposta esatta verranno attribuiti 0,5 punti. Nessun punteggio in caso di risposta sbagliata o mancante. I candidati avranno a disposizione due ore di tempo. Successivamente dovranno affrontare una o più prove scritte ovvero pratiche e una prova orale. Alla prima di queste saranno ammessi candidati in misura tripla rispetto ai posti disponibili. Per ognuna di queste bisognerà conseguire la valutazione sopra descritta.

Dove potrebbero svolgersi

Lo Start verrà dato con la pubblicazione del decreto ufficiale che consentirà agli atenei dislocati sulla penisola di pubblicare gli avvisi di preselezione. A beneficio degli interessati rimettiamo in allegato quelli che hanno organizzato i corsi nella precedente sessione con il relativo costo per la partecipazione.

Consulta l’elenco

Atenei

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