Dopo gli ultimi scandali dei diplomi falsi rinvenuti specialmente in Veneto, le indagini sulle graduatorie di terza fascia Ata si diffondono a macchia d’olio. Gli Uffici scolastici regionali di Toscana ed Emilia Romagna hanno diffuso una nota con oggetto: “Indicazioni verifica graduatoria di circolo ed istituto Dm 640/17 personale Ata-requisiti di ammissione, titoli culturali e titoli di servizio degli aspiranti”. Da tempo anche in Piemonte e Lombardia si stanno effettuando intensi controlli sui titoli dei candidati supplenti.
Titoli falsi candidati supplenti Ata: cosa fare
Quando ci si trova dinanzi a dichiarazioni false da parte del candidato Ata, occorre:
- dichiarare la decadenza del candidato dalla graduatoria nel caso in cui tale dichiarazione riguardi un requisito per l’ammissione; preliminarmente dovrà essere comunicato l’avvio del procedimento di esclusione ai sensi dell’art. 7 e dell’art. 8 della legge 241/1990 per consentire all’interessato di produrre eventuali chiarimenti. L’esclusione risulta essere confermata dall’orientamento giurisprudenziale in materia,
si veda ad esempio Consiglio di Stato, sez. VI, 21/01/2015 n. 221, secondo la quale“l’Amministrazione ha operato correttamente e non in maniera contraddittoria poichéha deciso di escludere l’attuale appellante dagli elenchi provinciali per il conferimentodelle supplenze e dalla graduatoria, ex art. 554 del D.Lgs. n. 297/94 per mancanza deirequisiti richiesti, accertata obiettivamente, mancanza che ha prodotto pure ladecadenza dei benefici conseguiti in base alla dichiarazione risultata non veritiera aisensi dell’articolo 75 del D.P.R. n. 445/2000”;
- risolvere il contratto di lavoro stipulato;
- dichiarare non valido ai fini giuridici il servizio prestato: l’art. 2126 c.c. secondo cui “la nullità o l’annullamento del contratto di lavoro non produce effetto per il periodo in cui il rapporto ha avuto esecuzione” tutela il contenuto economico e previdenziale del rapporto di fatto, mentre non attribuisce rilevanza giuridica al suo svolgimento;
- segnalare tempestivamente all’Ufficio dei procedimenti disciplinari.
Di fatto sono stati licenziati nelle ultime settimane diversi collaboratori scolastici che svolgevano supplenza in alcune scuole del Veneto, ma i controlli porteranno ancora a scoprire tanti altri casi simili a questi.