Precari con 36 mesi di servizio: concorso riservato o fase transitoria

Grande delusione per i tantissimi docenti precari con 36 mesi di servizio. Con l’approvazione della legge di bilancio 2019 anche per loro solo concorso ordinario per aspirare al ruolo.

Abolito concorso riservato

La LdB approvata a fine 2018 ha infatti modificato la fase transitoria del D.L. 59/17 abolendo di fatto il concorso riservato ai docenti con tre annualità di servizio. La novità prevede per tutti i docenti il concorso ordinario, assolvendo i precari con tre anni di servizio (anche non consecutivi cumulati negli ultimi otto anni) dal conseguimento dei fatidici 24 CFU nelle discipline antro – psico – pedagogiche e in metodologie e tecnologie didattiche. Come requisito di accesso al concorso basta quindi la laurea idonea alla classe di concorso scelta. Questo però, importante sottolinearlo, solo in prima applicazione. Altro beneficio è la riserva del 10% dei posti, sempre in prima applicazione.

Ovviamente, questi “benefici” non bastano a placare la delusione dei quasi 100.000 supplenti precari. Per di più il non dover conseguire i 24 CFU è solo un palliativo in quanto le discipline trattate saranno parte della seconda prova scritta; la loro conoscenza dovrà comunque essere acquisita.
In sostanza, secondo gli umori dei docenti, il concorso riservato non andava abolito.

Le parole del Senatore Pittoni

Su questa vicenda è intervenuto l’onorevole Mario Pittoni, presidente della 7° Commissione Cultura del Senato. In un suo post del 12 gennaio 2019, il Senatore ha precisato che sui precari con i 36 mesi non vi è ancora una decisione definitiva. Potranno sperare allora i precari in un concorso riservato o a una fase transitoria che porti all’assunzione senza affrontare un concorso?

Ci auspichiamo che il MIUR prenda una decisione al più presto, magari considerando gli anni di anzianità di servizio dei colleghi precari.