Arriva la replica di Anief al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il quale – durante la sua visita in Sardegna per la campagna elettorale delle elezioni regionali – aveva commentato il ritrovamento di alcuni chili di droga nelle scuole di Cagliari. Il vicepremier aveva avanzato l’ipotesi di “cani antidroga, videocamere o forze dell’ordine nelle scuole medie e nei licei”. A distanza di due giorni, è arrivata la risposta dell’associazione sindacale.
Anief, dura replica a Salvini: “Ennesima provocazione da parte del ministro”
Nel dettaglio, secondo Anief le parole di Salvini sono “l’ennesima provocazione che non tiene conto del lavoro di sorveglianza che ogni giorno svolgono migliaia di docenti e Ata nelle scuole italiane”.
“Il problema – recita il comunicato dell’associazione sindacale – non è tanto quello di andare ad impedire attività illecite, quanto invece quello di verificare se la videosorveglianza possa essere considerata strumento utile anche per impedire questa tipologia di reato”.
Il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, si è detto contrario ad una “politica di repressione come quella che ha intenzione di imporre nelle scuole il vicepremier”.
“Se si vogliono evitare spaccio e consumo di droga – prosegue Pacifico – basterebbe controllare i propri figli a casa. La scuola dev’essere considerata il luogo in cui investire. Non è possibile ricordarsi dell’esistenza del mondo dell’istruzione solo per ottenere consensi e visibilità”.