Scuola, comunicato UDU: 'Solidarietà Intergenerazionale, studenti volontari per aiutare i bisognosi nell'emergenza Coronavirus'
Scuola, comunicato UDU: 'Solidarietà Intergenerazionale, studenti volontari per aiutare i bisognosi nell'emergenza Coronavirus'

Nuovo comunicato stampa da parte dell’UDU (Unione degli Universitari) riguardante ‘la posticipazione a Marzo 2021 dell’attuazione del D.M. 58 del 2018, che prevedeva la riforma del corso di Studi in Medicina e Chirurgia, per rendere il titolo di studio abilitante’.

Tali richieste sono state inviate (ed accolte) dal Senato della Repubblica e ciò potrebbe avere conseguenze importanti nel futuro prossimo. Il documento qui di seguito chiarirà bene il punto della situazione. Vi auguriamo pertanto buona lettura.

Medicina: vittoria per UDU (comunicato)

Apprendiamo a mezzo stampa la consegna di una richiesta al Senato della Repubblica per la posticipazione a Marzo 2021 dell’attuazione del D.M. 58 del 2018, che prevedeva la riforma del corso di Studi in Medicina e Chirurgia, per rendere il titolo di studio abilitante.
Dichiara Enrico Gulluni, Coordinatore Nazionale dell’Unione degli Universitari: “Sin da subito abbiamo fatto presente come in pochi mesi sarebbe stato impossibile per le Università adeguare i piani di studio – già approvati nei mesi precedenti dagli organi collegiali – inserendo i CFU relativi al tirocinio abilitante e ci siamo battuti per la posticipazione del decreto. Infatti nel corso delle scorse sedute del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari come gruppo UDU abbiamo sollecitato più volte il tema.”
Continua Gulluni: “Come UDU siamo stati i primi, spesso e volentieri anche gli unici, a far emergere alla politica e alle istituzioni che la decisione di emanare un DM senza prevedere una norma transitoria avrebbe significato gravare sulla carriera di tutti gli studenti in procinto di terminare il proprio percorso di studi.”
Dichiara Carlo Garau, capogruppo UDU in CNSU: “In particolare, nell’ambito della discussione sulla mozione approvata il 12 ottobre, relativa allo stanziamento di fondi per la formazione di medico generale, il gruppo UDU in CNSU, ha spesso rimarcato la necessità di recuperare le borse di studio che ogni anno, per rinunce o altre problematiche, venivano perse. È proprio su nostra iniziativa che la questione è stata sollecitata nelle sedi opportune, denunciando uno spreco che, di fatto, veniva a realizzarsi con una sconcertante continuità.
Se alle parole di questi giorni seguiranno i fatti, una battaglia in CNSU sostenuta dal nostro gruppo potrà risolversi con un aumento delle borse per tutti coloro interessati al corso di formazione in medicina generale. Riteniamo, inoltre, che tale misura debba essere quanto prima applicata anche ai corsi di specializzazione quanto prima, visto che ancora oggi è possibile riscontrare il fenomeno delle borse di studio perse dovuto alle stesse dinamiche appena elencate.”
Continua Garau: “Successivamente, il 28 novembre 2018, il CNSU ha approvato una mozione relativa al nuovo esame di stato.
Il nostro gruppo, sempre in CNSU, ha da sempre sottolineato le problematiche relative ad una immediata applicazione del nuovo regolamento per l’esame di stato per la professione di medico chirurgo.
Il DM 58 del 2018, sin da subito, non contemplava idonee misure volte a salvaguardare tutti gli studenti che, vista l’immediata applicazione del Decreto, rischiavano di fatto di trovarsi in un vero e proprio limbo a pochi passi dalla fine del percorso di studi.
Senza la proroga del Decreto, da noi richiesta nell’ultima seduta del CNSU, le attività per l’abilitazione si sarebbero sovrapposte alle lezioni ed esami, provocando il rischio di rimandare l’esame di laurea.”
Concludono Gulluni e Garau. “Riteniamo dunque che questa proroga sia una vittoria della rappresentanza studentesca ed in particolare del nostro gruppo, poichè a differenza di chi in questi giorni ha cercato di intestarsi le vittorie degli altri,noi le battaglie le abbiamo condotte nelle sedi opportune, con azioni concrete.
Ci teniamo a ribadire che questa è la rappresentanza con cui si tutelano realmente gli studenti, e non quella incentrata su futili azioni o vani tentativi mediatici di arrivisti che provano a smontare chi da anni si batte e vince per il diritto allo studio e per la crescita del nostro paese attraverso il miglioramento del sistema d’istruzione.”