Grosseto – Il tema dell’educazione interculturale è un argomento attuale al giorno d’oggi, in cui cancri sociali quali il razzismo e la discriminazione rientrano prepotentemente nell’attuale società.
Una società, quella del terzo millennio, in cui l’evoluzione socio-culturale dovrebbe dare per scontati elementi fondamentali quali il rispetto e la tolleranza nei confronti delle culture diverse. Il comunicato stampa riportante l’evento che a breve illustreremo è esemplare circa l’importanza per i diritti umani e convivenza democratica.
Grosseto, scuola e educazione interculturale
Grosseto, gennaio 2018 – Grosseto è stata definita dal suo scrittore più celebre, Luciano Bianciardi, «una città aperta al vento e ai forestieri». Oggi sarebbe più giusto definirla, come ha fatto di recente Vanessa Roghi in un’illuminante libro dedicato alla storia culturale dell’eroina in Italia, una «piccola città» molto preoccupata del suo “decoro urbano” e tuttavia impegnata, attraverso la scuola, in una capillare e quotidiana opera di ricucitura di un tessuto sociale che sembra sempre sul punto di strapparsi in modo definitivo. E proprio in una scuola, dunque, insieme a dirigenti scolastici, insegnanti e alunni del corso serale, sarà presentato il 24 gennaio il numero monografico della rivista «La ricerca» di Loescher editore dedicato ai temi dell’accoglienza, dell’intercultura e della didattica delle differenze.
D’altronde, nonostante il tema dell’educazione interculturale sembri passato di moda, e nonostante si sia smesso di chiamare con il suo nome il razzismo di quanti esprimono odio e disprezzo per i migranti provenienti dal continente africano, le scuole devono continuare indefessamente il loro lavoro, grazie al quale – afferma Sandro Invidia, direttore editoriale di Loescher, nel suo editoriale – riescono ancora «a darci inattesi e insospettati segni di vitale creatività nella soluzione dei problemi (ereditati o creati ad arte, poco importa)».
Proprio dalle scuole, dunque, vengono alcune delle esperienze più interessanti di convivenza democratica, ma anche di turismo urbano interculturale, di didattica in contesti multiculturali e plurilingui, e di valutazione delle competenze interculturali degli alunni, tutte raccontate nel numero della rivista, che ospita tra l’altro un utile e per certi versi stupefacente dossier dedicato al dibattito americano sul «daltonismo razziale», ovvero sul modo di affrontare – o non affrontare – il tema della razza e del razzismo nelle aule delle scuole statunitensi.
La situazione italiana è raccontata da Aluisi Tosolini e da Simone Giusti, da anni impegnati nella riflessione e nel dibattito pubblico sull’educazione interculturale, i quali mettono in evidenza come, in questo momento di passaggio, occorra decidere se adeguarsi finalmente a un quadro normativo che è più avanzato e democratico di molte pratiche scolastiche, o se, altrimenti, assumersi la responsabilità di tornare a una didattica saldamente etnocentrica ed esclusiva.
Il dibattito riprenderà proprio da qui, grazie agli interventi di Tosolini e Giusti, che saranno presenti al seminario grossetano di giovedì 24 gennaio (orario 15.30-18.00) insieme alla dirigente scolastica Nunzia Squitieri e ad Alessandra Nesti, che ha coordinato il lavoro della redazione della rivista. Con l’auspicio che si possa ricominciare a discutere serenamente di questioni ineludibili e complesse, per le quali è necessario trovare il tempo di leggere e di studiare, ma anche di dialogare e di confrontarsi gli uni con gli altri, faccia a faccia. Proprio come a scuola. Il fotografo Federico Borselli presenterà le sue foto dalla serie “Stranger(s) in Paradise”, corredo iconografico del numero.