Sul vincolo quinquennale di permanenza nello stesso posto il governo tira dritto. Nonostante le proteste dei docenti, sia quelli già di ruolo che quelli attualmente in anno di prova da FIT, il governo appare deciso a proseguire per approvare questa norma. E’ notizia dell’ultima ora che nel Decreto Semplificazioni in discussione in Parlamento c’è un emendamento che ha lo scopo di estendere il vincolo quinquennale per tutti i docenti.

Gilda

La Gilda degli insegnanti si è espressa sulla normativa per bocca della vice coordinatrice nazionale Maria Domenica Di Patre. Dopo l’eliminazione del blocco triennale nel rinnovo della contrattazione per la mobilità degli insegnanti, si vuole sottoporre a una ghigliottina gli insegnanti immessi in ruolo mantenendoli per un quinquennio nella stessa tipologia di posto e classe di concorso.

“Più che semplificare, ci sembra che questa proposta vada nella direzione di complicare e che sia all’insegna della confusione. Cosa accadrebbe, poi, in caso di docenti soprannumerari? Il nostro timore è che si verificherebbe una grave ingiustizia ai danni dei titolari di cattedra più ‘anziani’ sui quali, nonostante vantino un punteggio maggiore, si abbatterebbe la ghigliottina del blocco quinquennale”.

Anief

Dello stesso tenore la posizione del sindacato siciliano che promette di portare il Ministero in tribunale qualora il vincolo quinquennale dovesse essere confermato ed esteso addirittura al personale di ruolo.

A supporto delle sue argomentazioni ANIEF cita la legge 106 del 2011 e la Legge 128 del 2013. Si tratta di una normativa impraticabile e illegittima che si poneva in aperto contrasto con le prerogative sindacali. Il riferimento è al recente rinnovo del contratto nazionale sulla mobilità valevole sino al 2022.

Impedire ai docenti di ricongiungersi ai propri affetti di per sé non significa garantire la continuità didattica, alibi con il quale il governo giustifica il vincolo quinquennale di permanenza sul posto.