NoiPa, accredito stipendi precari e gli arretrati da Febbraio

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Buone notizie per i docenti precari: oggi 28 gennaio 2019, come da comunicato ufficiale pubblicato sul sito NoiPa, è esigibile l’accredito dello stipendio per i docenti precari con supplenze brevi e saltuarie. L’accredito è previsto nell’arco delle 24 ore della giornata indicata, secondo quanto stabilito e previsto nella normativa SEPA.

Invitiamo pertanto tali docenti a verificare l’avvenuto accredito accedendo alla propria area riservata del portale NoiPa della Pubblica Amministrazione. Attenzione: l’accredito è previsto per i docenti con contratto autorizzato dalla segreteria scolastica entro il 18 gennaio e previa verifica da parte della Ragioneria dello Stato della disponibilità dei fondi sui capitoli di spesa inerenti.

Arretrati ed elemento perequativo sul cedolino di Febbraio

Sul sito NoiPa è riportata anche l’informativa riguardo la proroga dell’elemento perequativo con decorrenza 1° gennaio 2019.

Il personale della Pubblica Amministrazione troverà sul prossimo cedolino dello stipendio di febbraio gli arretrati e l’inclusione delle aliquote previste dall’elemento perequativo, non inclusi nell’ultimo cedolino. Pertanto, l’ammontare dello stipendio di Febbraio sarà maggiore rispetto a quello del mese in corso. I dipendenti della PA, si vedranno accreditare anche gli 85 euro di aumento medio lordo previsto nel rinnovo contrattuale 2016/18, contratto scaduto lo scorso 31 Dicembre 2018. Ricordiamo che l’elemento perequativo è stato introdotto dal precedente governo. In attesa del prossimo rinnovo contrattuale dovrebbe garantire l’erogazione dell’aumento fino ad Aprile 2019.

Testo integrale informativa NoiPa proroga elemento perequativo

Riportiamo il testo integrale del comunicato ufficiale pubblicato sul sito NoiPa:
Si comunica che sono state avviate le operazioni necessarie all’inserimento nella rata di febbraio delle somme dovute a partire dal 1° gennaio 2019, relative alla proroga dell’elemento perequativo una tantum di cui all’art.1, Comma 440, Legge 30 dicembre 2018, n.145. L’approvazione definitiva della norma è intervenuta il 30 dicembre 2018, in un momento successivo rispetto all’emissione della rata di gennaio 2019; pertanto, in assenza di indicazioni normative, non è stato possibile includere l’elemento perequativo nel cedolino della rata di gennaio 2019. In considerazione delle operazioni concorrenti di chiusura dell’anno fiscale e di calcolo dei relativi conguagli, con successiva comunicazione sarà data notizia dell’esito positivo dell’elaborazione.”

Stipendi docenti italiani comunque al di sotto della media europea

L’aumento di 85 euro lordi mensili non sono ritenuti sufficienti dagli insegnanti per valorizzare la loro professione. Gli stipendi dei docenti italiani rimangono comunque al di sotto della media UE.

Lo stipendio dei docenti in Germania, ad esempio, è praticamente doppio rispetto a quello dei docenti italiani, per tutti i gradi di scuole e per tutte le anzianità. I docenti spagnoli  hanno retribuzioni al di sopra della media europea, soprattutto quelle iniziali.

Il ministro Bussetti non ha neppure affrontato il tema stipendi nell’Atto di Indirizzo con le priorità politiche per il 2019. Sarebbe più che giusto, per il personale della scuola, portare gli stipendi ad un adeguamento europeo, riconoscendo così una maggiore valorizzazione alla professione docente.

Fonte: NoiPa

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