Il 17 gennaio 2019 il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto legge “Quota 100“. Il 25 gennaio ha ricevuto il visto della Ragioneria dello Stato e in seguito trasmesso alla Presidenza della Repubblica per la ratifica. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento è prevista in serata di oggi 28 gennaio, ultimo passaggio per avviare l’iter parlamentare a partire dal Senato.
Si sono cosi ampliate le possibilità di pensionamento per i docenti e per il personale Ata. Il personale della scuola, infatti, potrebbe sfruttare i benefici di questo provvedimento. Tuttavia c’è chi preferisce aspettare, attendendo la pensione di vecchiaia, secondo la legge Fornero, e non richiedere quindi il pensionamento anticipato. A scoraggiare la cessazione anticipata sarebbe sia il minor importo sull’assegno (con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati 330 euro in meno per i docenti e 200 euro in meno per il personale Ata) che un ritardo riguardo l’assegnazione di una parte del Tfr.
Quota 100
Il decreto ha modificato i requisiti minimi per accedere al pensionamento anticipato per chi raggiunge almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Nel titolo II, art.14, del decreto di legge vengono regolamentati gli aspetti generali della nuova misura.
L’opzione partirà dal 1° aprile 2019 e avrà una durata sperimentale di 3 anni (2019/21). È riservata ai lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria (AGO). Coloro che hanno versato i contributi in diverse gestioni, potranno richiederne il cumulo per conseguire i 38 anni necessari.
La pensione “Quota 100” non è cumulabile con altre forme di reddito lavorative. Sono solo ammesse prestazioni occasionali entro i 5000 euro lordi l’anno. La domanda dovrà essere presentata entro il 28 febbraio per cessare il servizio con effetto dall’inizio dell’anno scolastico (per i docenti quindi il 1° settembre 2019). Si attende la diffusione della circolare attuativa per le specifiche.
Pertanto bisogna fare attenzione a quale decisione prendere. La scelta è soggettiva in base alle esigenze. Optare per Quota 100 significa rinunciare ad un’importante parte economica sull’assegno, ma anche cessare la propria vita lavorativa in anticipo.