Choc ad Arezzo, 15enne violentata a scuola: la preside 'Cosa dirà il ministro Bussetti?'

Un caso, quello accaduto all’Istituto omnicomprensivo ‘Fanfani-Camaiti’ di Pieve Santo Stefano (Arezzo) destinato a far discutere. Una studentessa, infatti, ha dichiarato al Gip di aver subìto violenza da due compagni di scuola, nel corso di un’assemblea tenutasi lo scorso mese di ottobre. Il fatto è stato riportato dal quotidiano ‘La Nazione’: i responsabili sarebbero un ragazzo maggiorenne di origine marocchina e un minorenne originario dell’est.

15enne subisce violenza sessuale a scuola, la preside: ‘Sono curiosa di sapere cosa dirà il ministro Bussetti’

La preside dell’istituto, la professoressa Laura Cascianini, ha commentato l’episodio: ‘Sono proprio curiosa di sapere cosa dirà, se lo farà, il ministro Marco Bussetti, visto che qualcuno ha deciso di rivolgersi a lui per un provvedimento più che legittimo adottato dalla scuola. Anzi, è la dimostrazione che le istituzioni esistono – ha dichiarato a ‘La Nazione’ – sarebbe stato grave rimanere inermi.’
La ragazza quindicenne sarebbe stata palpeggiata nelle parti intime: il ragazzo magrebino, poi, l’avrebbe baciata in bocca mentre il ragazzo dell’Est Europa avrebbe tenuto chiusa la porta per evitare che nessuno potesse vedere. La scuola ha deciso di espellere il ragazzo maggiorenne, mentre il ‘complice’ è stato sospeso.

La preside difende il proprio operato

La preside ci ha tenuto a precisare che ‘non è vero che avevano approfittato di un momento di confusione, perché era in corso una normale assemblea di istituto, ma soprattutto insisto sul fatto che ora siamo stati tacciati di aver deciso in maniera troppo frettolosa sull’espulsione di uno dei due giovani. L’avvocato, invece di appurare l’innocenza del suo assistito, si è aggrappato a un vizio procedurale. Faccio allora presente che la sottoscritta, nello svolgimento del proprio incarico, è responsabile sia degli atti amministrativi che della parte educativa; i provvedimenti adottati rientrano nelle piene facoltà di ogni istituto, perché sono di natura prettamente scolastica e qualora si ritenga che vi siano gli elementi oggettivi per prenderli.’