Il governo costretto a fare dietrofront in merito al blocco quinquennale per i docenti nella stessa scuola. Ne ha dato notizia ‘Il Fatto quotidiano’, sottolineando come l’esecutivo avesse provato ad allungare il vincolo di permanenza negli istituti, elevandolo da tre a cinque anni. In nome della continuità didattica, senz’altro, uno degli obiettivi più volte dichiarati dalla Lega. Alla fine, però, l’emendamento al decreto semplificazioni è stato ritirato: il testo proponeva che il vincolo fosse esteso ‘al personale docente ed educativo di ogni ordine e grado di istruzione, qualunque sia la procedura utilizzata per il reclutamento’.
Scuola, salta il blocco quinquennale: Governo costretto a ritirare l’emendamento al DL Semplificazioni
Dunque, in sostanza, non cambierà nulla, almeno per il momento, per quanto riguarda i vincoli di permanenza che resteranno quelli dei cinque anni per i docenti neoassunti alla scuola secondaria e per il sostegno e di tre anni per tutti gli altri, inclusi tutti coloro che chiedono il trasferimento. La Lega, comunque, non mollerà tanto facilmente la presa visto che l’intenzione resta quella di tutelare gli istituti del Nord, fortemente penalizzati dalla discontinuità didattica e dai continui spostamenti.
La Lega non rinuncerà all’obiettivo
La normativa cancellata dal decreto semplificazioni potrebbe essere riproposta in un altro ambito: ‘Il Fatto Quotidiano’ ipotizza la possibilità di un disegno di legge ad hoc e si fa riferimento, a questo proposito, il ddl Granato relativo propriamente all’assegnazione dei docenti alle scuola, una proposta che dovrebbe essere discussa in commissione al Senato. Per il momento, dunque, niente blocco di 5 anni nella stessa scuola ma la Lega tornerà sicuramente alla carica.