Bussetti: dopo le frasi sul sud intervengono i Nastrini Liberi Uniti

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Le parole che il ministro Bussetti ha riferito sul sistema scolastico al Sud hanno generato non poche polemiche come abbiamo visto nei giorni scorsi. Un recente comunicato stampa dei Nastrini Liberi Uniti ha parlato di ‘beffa surreale’ riguardo le frasi del ministro dell’istruzione.

Parole, quelle di Bussetti, che sono state lette da molti come un affronto verso tutti quei docenti meridionali che emigrano (dal dopoguerra fino ad oggi) in Nord Italia per garantire un futuro all’istruzione nelle scuole del Settentrione.

Bussetti: il parere dei Nastrini Liberi Uniti

Secondo quanto scritto all’interno del CS, i Nastrini Liberi Uniti parlano di pochezza di docenti al Nord, le cui scuole sarebbero rimpolpate da insegnanti provenienti dal sud Italia. Nel corso del tempo, il MIUR avrebbe allestito ‘piani diabolici’ (si legge) per costringere i docenti meridionali a restare lontani dai loro territori natii. Un esempio? I vincoli di permanenza per i neoassunti o per i richiedenti mobilità.

Ognuno si farà la propria idea su tale situazione e sulle parole del ministro, come del resto è giusto che sia. Fatto sta che Bussetti (a detta dei Nastrini Liberi Uniti) considererebbe il nostro Sud ‘arretrato e povero’, insomma, la sagra dei luoghi comuni. Le mancanze di materie prime, di risorse, sarebbero solo un problema del Sud per Bussetti? Il resto dell’Italia se ne laverebbe dunque le mani? E poi, se al Nord mancano i docenti il problema diviene pertanto universale?

Un problema plurisecolare

Ma tralasciando le parole dette qualche giorno fa da Bussetti, il divario tra Nord e Sud Italia è una problematica che tira avanti da oramai 157 anni. Inutile negarlo. Un gap che si trova anche nella situazione scolastica sia a Settentrione che a Meridione.

Pertanto, i Nastrini Liberi Uniti si sono mossi di recente con lo scopo di combattere il progetto dell’ ‘autonomia differenziata’ appellandosi al Parlamento, con lo scopo di dire no alla legge sull’autonomia, un argomento su cui deputati e senatori saranno chiamati ad esprimersi il prossimo 15 Febbraio. Come se non bastasse, su Change.org è presente peraltro un link ad una petizione proposta dal professor Viesti: NO ALLA SECESSIONE DEI RICCHI. Qui di seguito alleghiamo il CS originale menzionato nel nostro articolo.

Comunicato

 

 

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