Quota 100: precisazioni sul recupero posti vacanti, procedura complessa
Quota 100: precisazioni sul recupero posti vacanti, procedura complessa

Sono aumentate le possibilità di pensionamento per docenti e membri del personale ATA. Questo grazie all’approvazione definitiva di Quota 100. Si attende al momento la pubblicazione del decreto su Gazzetta e la consecutiva circolare attuativa, tramite cui sarà sancita ufficialmente la partenza della riforma. In teoria, a beneficiare della Quota 100 sarebbero al momento 100 mila lavoratori all’interno della scuola. Di tale cifra, il 70% sarebbe composta da docenti.

Tuttavia, a causa del basso importo sull’assegno, molto probabilmente saranno numerosi coloro che preferiranno temporeggiare prima dell’uscita. Tali dati emergono dai recenti risultati Snals, che ha elaborato le prime simulazioni per Quota 100  per fornire una versione più aggiornata delle possibili scelte da parte di ATA e docenti.

E’ d’uopo ricordare come il pensionamento per il comparto scuola partirà da inizio anno scolastico. La data di partenza da prendere come orientamento sarà pertanto l’inizio dell’anno accademico. Questo vale ovviamente per i lavoratori che hanno maturato i requisiti entro lo scorso 31 Dicembre.

Quota 100, ma non solo: le possibilità di uscita per docenti e ATA

Termometro politico ha stilato un breve elenco riguardante le possibili uscite per i lavoratori del comparto scuola:

  • Pensione di vecchiaia: Bisognerà aver raggiunto almeno un’età anagrafica di 67 anni, più 20 anni di contributi. Tali requisiti devono essere stati soddisfatti entro il 31 Agosto. Eventualmente a domanda, nel caso in cui i requisiti saranno maturati tra il 1 Settembre e il 31 Dicembre 2019.
  • Anticipata uomini: Bisognerà aver maturato 42 anni e 10 mesi di contributi. In attesa della disposizione ufficiale per presentare la domanda (a chi non lo ha fatto) entro il 31 Dicembre 2018.
  • Anticipata donne: 41 anni e 10 mesi di contributi. Vale ciò che è stato detto sopra per il resto.
  • Quota 100: In questo caso la situazione è più sfaccettata. Infatti, i requisiti previsti sono 62 anni anagrafici e 38 di contributi. Inoltre, la misura sarà sperimentale fino al 31 Dicembre 2021. La domanda da parte dei dipendenti statali dovrà essere pervenuta con un preavviso di sei mesi entro il 28 Febbraio. Si è in attesa che la circolare attuativa venga resa nota.
  • Ape sociale: Anche in questo caso la situazione è abbastanza complessa e sfaccettata. Per beneficiare dell’Ape sociale sarà necessario aver maturato 63 anni di età e 30 di contributi. Questa condizione vale per i seguenti casi: invalidi, caregiver e disoccupati. Sono previsti invece 36 di contributi per i lavori usuranti. Previsto inoltre il bonus contributivo di 1 anno per figlio. Tale misura ha subito una proroga fino al 31 Dicembre 2019. L’indennità sarà erogata per un anno per un massimo di 15 mila euro lordi, fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia.