Riscatto laurea: confronto tra metodo tradizionale e agevolato

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Il decreto 4/2019 su pensioni e reddito di cittadinanza ha introdotto, a partire dal 29 gennaio, delle novità riguardanti il riscatto della laurea. Nello specifico offre la possibilità, per chi ancora non ha compiuto 45 anni e che lavora dal 1996, di riscattare la laurea ad un costo agevolato.

Segnaliamo che i promotori del Coordinamento M5S hanno esposto alcune richieste per le quali il Governo ha dimostrato apertura. Stiamo parlando della possibilità di estendere la rateizzazione del riscatto della laurea da 60 a 120 mesi e dell’abolizione del limite d’età a 45 anni per i beneficiari delle agevolazioni.

Non sempre le novità sono delle opportunità convenienti. Vediamo allora se il riscatto agevolato conviene oppure se è preferibile il metodo tradizionale.

Riscatto agevolato

Il riscatto della laurea agevolato si riferisce a periodi di studio successivi al 31 dicembre 1995 e che ricadono interamente nel sistema contributivo.
I periodi che possono essere riscattati non devono essere coperti da altra contribuzione. Il riscatto è rivolto a coloro che hanno conseguito il titolo di studio e riguarda la durata legale del corso. È pertanto escluso il periodo fuori corso.

Calcolo costo riscatto agevolato e tradizionale

Il costo del riscatto laurea per gli under 45 avrà un costo agevolato in quanto sarà possibile riscattare un anno di studio versando un contributo pari al livello minimo imponibile annuo (15.858 al 2019) moltiplicato per l’aliquota del 33%.
Quindi il costo sarà di 5233,14 euro per ogni anno di studi riscattato e sarà uguale per tutti.

L’onere del riscatto potrebbe essere detratto per il 50% in cinque quote annuali. Siccome il decreto non è stato ancora convertito in legge, a tutt’oggi non esiste una procedura per la presentazione della domanda e della fruizione della detrazione del 50%.

Il metodo tradizionale prevede un onere annuo calcolato sulla base della retribuzione delle ultime 52 settimane di lavoro moltiplicata per l’aliquota di computo della propria gestione. Pertanto il riscatto agevolato conviene a chi nelle ultime 52 settimane ha percepito una retribuzione superiore a 15.858 euro annui e non lo effettua in gestioni con aliquote di computo inferiori al 33%.

Riscatto flessibile

Gli under 45 che lavorano dal 1996 potranno decidere quanto versare all’Inps per far valere come lavorativi gli anni di studio. Il riscatto diventa dunque flessibile. A contributi minori corrisponderà però una pensione più bassa. Il vantaggio è rappresentato dal fatto che si potrà andare in pensione 4-5 anni prima, a seconda della durata del proprio corso di laurea.

Il riscatto flessibile è dedicato solo a chi avrà la pensione contributiva. Pertanto sono esclusi coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996 e che avranno una pensione calcolata con il sistema retributivo o misto.

 

 

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