Ata, controlli serrati su graduatorie per titoli falsi: nuove denunce

Non si fermano i controlli sulle graduatorie di terza fascia Ata e arrivano nuove denunce per titoli falsi. Diplomi mai ottenuti davvero; titoli acquistati col massimo dei voti; scuole fantasma; telefoni irraggiungibili al momento delle verifiche, sono solo alcuni punti della vicenda riguardante i titoli falsi posseduti da diversi operatori Ata, che sembra essere infinita. Tutto però sta venendo a galla grazie agli efficienti controlli effettuati da segreterie scolastiche in stretta collaborazione con gli Uffici scolastici regionali. Altri 10 collaboratori scolastici sono stati denunciati nelle scorse ore perché scoperti occupare un posto di supplenza nelle scuole, senza possedere il titolo reale.

Diplomi falsi Ata: denunciati altri 10 collaboratori scolastici al Nord

Al centro dello scandalo, riportato dal quotidiano campano Cronache della Campania, sono finiti stavolta una decina di collaboratori scolastici salernitani, che si trovavano nelle scuole del Nord per svolgere supplenze illecitamente. Sono accusati di avere falsificato i propri titoli, ottenuti col massimo dei voti, in apparenza regolari perché firmati anche dai dirigenti scolastici. Grazie ai controlli effettuati, dopo circa 500 segnalazioni arrivate nelle scuole del centro-nord Italia, di cui la metà riguarderebbero supplenti Ata campani, si è arrivati a scoprire che quei diplomi erano totalmente falsi. I titoli erano stati ottenuti talvolta senza aver svolto l’esame regolare ed utilizzati per scalare la graduatoria Ata e ottenere più facilmente la supplenza, considerato anche il gran numero di candidati presente nelle graduatorie di tutte le regioni. Da mesi l’Ufficio scolastico di Salerno collabora strettamente con le scuole soprattutto venete e lombarde per la verifica dei titoli posseduti dagli aspiranti supplenti. I controlli sulle graduatorie sono attivi in tutte le regioni ed è compito della Procura, una volta che le scuole scoprono gli operatori lavorare con illecito, occuparsi dei singoli casi. Tra i reati c’è la dichiarazione mendace e il falso ideologico.