Scuola, ministra Azzolina firma decreto 'chiamata veloce': le novità, cosa cambia per le immissioni in ruolo docenti
Scuola, ministra Azzolina firma decreto 'chiamata veloce': le novità, cosa cambia per le immissioni in ruolo docenti

Il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, è tornato a parlare di concorsi: nel corso di un’intervista al quotidiano genovese ‘Il Secolo XIX’, il titolare del Miur ha citato le procedure concorsuali già messe in atto come il concorso straordinario per i diplomati magistrale o il concorso DSGA. In merito al concorso per la scuola secondaria, invece, i tempi si preannunciano più lunghi.

Bussetti: ‘Non faremo in tempo con le assunzioni per il 2019/20’

Il ministro, come riporta l’agenzia di informazione Ansa, ha dichiarato che verranno avviate nuove procedure concorsuali ma alla domanda riguardante la possibile immissione in ruolo dei vincitori per l’anno scolastico 2019/2020, Bussetti ha risposto: ‘Sicuramente no, i tempi per i concorsi sono molto più lunghi ma inizieremo a farlo’. In ogni caso, il bando di concorso dovrebbe uscire entro quest’anno.

I tempi sono estremamente ristretti e il Ministero dell’Istruzione rischia di fare l’ennesima figuraccia.

Tempi strettissimi per il concorso scuola secondaria

Da una parte, come ribadito più volte dal ministro Bussetti, l’intenzione di Viale Trastevere è quella di bandire concorsi solo nelle regioni con posti disponibili, il personale docente interessato sarà costretto ad aspettare le immissioni in ruolo della prossima estate per riuscire ad avere un’idea più precisa della situazione. In ogni caso, bisogna tenere presente che oltrepassare la soglia del mese di settembre potrebbe essere al quanto rischioso perché, probabilmente, l’iter procedurale non riuscirà a concludersi in tempo per le assunzioni dell’anno scolastico 2020/2021. Insomma, i tempi saranno decisamente ristretti e Bussetti ne è perfettamente consapevole: per il momento, le rassicurazioni e i ‘ce la faremo’ sono all’ordine del giorno, ma la scuola pubblica italiana sa benissimo che, tra il dire e il fare, c’è spesso (purtroppo) di mezzo il mare.