Carabinieri in una scuola di Brescia: studenti in classe perché non si collegavano in DAD

Proseguono le indagini sulle autocertificazioni false presentate dai candidati Ata presenti nelle graduatorie di terza fascia. Continua così l’indagine che era stata portata alla luce da Luca Abete, inviato di Striscia la notizia, circa un anno e mezzo fa. Nuovi interrogatori hanno portato ulteriori chiarimenti sull’intricata vicenda. Ieri mattina sono stati ascoltati per ore gli acquirenti dei diplomi falsi utilizzati per l’aggiornamento delle graduatorie Ata, valide fino al 2021. A svolgere l’interrogatorio sono stati il procuratore Rosario Cantelmo e il Pubblico ministero Antonella Salvatore.

Ata, nuovi interrogatori sui diplomi falsi

L’obiettivo a cui puntano il Pm e il procuratore è quello di chiarire la vicenda, cercando di capire chi vendeva con illecito i diplomi a coloro che volevano scalare le graduatorie di terza fascia Ata. In cambio una somma di denaro, ma nessuno seguiva regolarmente i corsi per ottenere il titolo. La scorsa settimana erano stati sentiti i primi acquirenti e al centro dello scandalo erano finiti l’istituto Mediaform di Acerra (Napoli), il campus Academy di Avellino, un centro studi di Vitulazio. Antonio Perillo (ex collaboratore Cisl) è stato condannato in primo grado a 4 anni e 6 mesi: gestiva i file excel in cui erano presenti i nominativi degli acquirenti di certificati falsi Eipass. Nel registro degli indagati sono finiti altri 44 che hanno confermato di aver acquistato i titoli e per tutti si profila il reato di corruzione in concorso. Sottoposti a misure cautelari altri oltre al 67enne Perillo. L’intera inchiesta ha portato alla scoperta di un vero sistema ben collaudato: con una cifra compresa tra i 2000 e i 3000 euro si potevano ottenere diplomi e attestati senza frequentare lezioni o svolgere prove. Nell’ultimo periodo i prezzi per l’acquisto dei certificati sarebbero calati a circa 700 euro.