Il fronte dei favorevoli al concorso riservato per i docenti non abilitati con 36 mesi di servizio si va via via estendendo sempre di più. Dopo le dichiarazioni di ieri della segretaria generale CISL Scuola Maddalena Gissi, relative al precariato dei docenti della terza fascia delle graduatorie di istituto, anche la Regione Toscana si attiva mediante l’approvazione di una mozione a sostegno di una procedura concorsuale ad hoc.

La stortura

Secondo Maddalena Gissi è quantomeno sorprendente scoprire che questi docenti precari siano serviti a far funzionare le scuole, ma soltanto adesso ci si pone il problema di sottoporli a selezione tramite concorso, in ossequio al trito refrain dell’articolo 97 della Costituzione. Chi segue le vicende del precariato dei docenti con 36 mesi ricorderà sicuramente le parole utilizzate dal Presidente dell’AnDDl, professor Pasquale Vespa, in una audizione avvenuta qualche tempo fa alla Camera dei Deputati. In esse si accennava alla condizione di abusività forzosa alla quale questi docenti erano costretti.

La mozione della Regione Toscana

La Regione Toscana si fa apripista di un percorso nazionale approvando una mozione in favore dei docenti della terza fascia. Queste le dichiarazioni di Massimo Baldi, consigliere regionale, rilasciate a margine di questa iniziativa. ““Con questo atto – scrive il Consigliere – impegniamo la giunta regionale ad attivarsi in sede di Conferenza Stato-Regioni per portare all’attenzione del Governo questa questione. I governi guidati dal Partito Democratico avevano garantito una stabilizzazione mediante concorso alle terze fasce. Nella legge di bilancio del governo del cambiamento, invece, questa possibilità è stata rimossa con una serie di commi di un maxi emendamento.“

“Nessuno chiede o invoca infornate o sanatorie – conclude Baldi – Vogliamo solo garantire serenità agli insegnanti meritevoli e continuità e qualità didattica agli studenti”.