Per la scuola quella di oggi è stata un’altra giornata di attesa per conoscere l’esito dell’incontro svoltosi quest’oggi al MIUR. I primi resoconti sindacali riferiscono che non si sono avuti cambiamenti rispetto alle intenzioni del governo di apportare modifiche sostanziali per rimpinguare gli organici della scuola. È tutto quanto rinviato alla conclusione dei lavori relativi al Def per verificare se ci sono le coperture necessarie.
Concorsi
Il ministero ha fatto sapere che presto verrà reso noto il parere del Consiglio di Stato circa la possibilità di consentire lo spostamento di provincia laddove nelle Gae non vi siano aspiranti. In vista del prossimo aggiornamento è questa la notizia maggiormente attesa dai tanti diplomati magistrali che vi figurano con la riserva in attesa dei depennamenti. Bussetti ha confermato l’emanazione dei bandi dei prossimi concorsi ordinari, sia per la primaria infanzia che per la secondaria, chiudendo alla possibilità di approvare le procedure riservate.
Terza fascia
Disattese le aspettative dei tanti docenti precari non abilitati con 36 mesi di servizio di poter accedere ad un concorso riservato che valorizzasse l’esperienza acquisita sul campo. Nei giorni scorsi si erano moltiplicati gli appelli dei sindacati confederali ad approvare un percorso facilitato per scongiurare il rischio caos che sarà prodotto dalla necessità di continuare con le supplenze. Anche la regione Toscana aveva approvato una mozione in favore di questa categoria di docenti. Ai precari non basterà certo me la supervalutazione del servizio e nemmeno la riserva del 10% dei posti per i vincitori.
Il comunicato AnDDL
Il professor Pasquale Vespa affida ad un comunicato stampa il compito esternare tutta la fortissima delusione e preoccupazione per i tanti precari che dovranno passare per un concorso altamente selettivo. I paletti posti dal Miur per partecipare al prossimo concorso ordinario rischiano di far perdurare la già problematica situazione dei docenti con esperienza di servizio che dovranno “giocarsela” con i neolaureati. In allegato il comunicato stampa originale dell’AnDDL.
“Il ministro Bussetti ha deciso di liberarsi di chi ha acquisito esperienza insegnando anche per oltre dieci anni nella scuola pubblica. Vuole i giovani. I vecchi possono andare per strada”. Così commenta il professor Pasquale Vespa, presidente dell’Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori (AnDDL) e coordinatore UIL Scuola precari, all’indomani dell’incontro tenutosi a viale Trastevere tra il ministro Bussetti e le forze sindacali.
“Il ministro annuncia quello che dice da sempre e non risponde nel merito delle questioni: stabilizzazione dei precari, rinnovo del contratto e regionalizzazione. C’era da aspettarselo, intanto qualche giorno fa annunciava che stava ancora studiando una soluzione per i docenti precari con più di 36 mesi di servizio da stabilizzare. Le forze sindacali confermano quindi lo sciopero del 17 maggio”.
“Ci chiediamo – continua il presidente Vespa – cosa ci sia da studiare ancora viste le promesse fatte in campagna elettorale dal suo amico di partito il senatore Mario Pittoni che proponeva l’abilitazione e la successiva stabilizzazione come avvenuto con il concorso semplificato 2018. Ci chiediamo, ma il ministro ha capito che con il Concorsone calderone produrrà un ingolfamento delle graduatorie immettendo nuovi abilitati senza esperienza nella seconda fascia delle Graduatorie di Istituto? Altro che ridurre il precariato, sta portando al collasso la scuola statale.”
“E’ chiaro al ministro che con un milione di partecipanti i nuovi abilitati senza esperienza potrebbero essere centomila e andare ad intasare la seconda fascia solo per quelle classi di concorso per le quali ora i precari lavorano e poi non lavoreranno più!? O intende prevedere una preselezione magari pagata a caro prezzo come con i 180 euro del concorso TFA Sostegno?”
“Lo capisce il ministro che i nuovi abilitati chiederanno di essere stabilizzati? E chi lavora da anni dovrà fare la fame grazie al vezzo di una propaganda becera per la Lega? Ma il ministro ha capito che sta giocando con il lavoro e quindi con la vita di decine di migliaia di famiglie precarie?” commenta il professor Pasquale Vespa.
“E cosa dire degli esponenti del Movimento 5 stelle che si accaniscono con una insulsa propaganda mistificando la realtà e reinterpretando il lessico italiano. Basterebbe aprire un dizionario per capire cosa significa Fase Transitoria. Quella fase prevista al punto 22 del Contratto di Governo sottoscritto dai giallo-verdi e che ora si affannano a disconoscere!
TRANSITORIO /tran·si·tò·rio/, aggettivo. Con riferimento all’ambito legislativo e burocratico, di norme speciali, tali da disciplinare le necessità contingenti che vengono a crearsi nel passaggio da un ordinamento a un altro (per es. in occasione dell’entrata in vigore di nuovi codici). “diritto t.”
“Quindi FASE TRANSITORIA si riferisce, in caso di un provvedimento legislativo, ad una fase necessaria quando si prevede il passaggio ad un nuovo ordinamento, nella fattispecie, per la scuola, da un sistema di reclutamento ad un nuovo sistema di reclutamento! E il nuovo sistema di reclutamento è stato previsto da questo governo solo per la secondaria di primo e secondo grado con l’approvazione della nuova normativa nella legge di stabilità 2018! Non per infanzia e primaria per le quali fanno un concorso riservato!”
“Cosa fanno invece i politici del cambiamento? Cambiano anche il significato del lessico italiano. In verità tradiscono il punto 22 del contratto di Governo indicendo un concorso straordinario per Infanzia e Primaria quando invece avrebbero dovuto e potuto assumere da Gae e affossano i precari di Terza fascia con servizio con il Concorsone calderone! Evviva il cambiamento? No questo si chiama tradimento! Impariamo ad usare il vocabolario almeno!” conclude Vespa.