Scuola, caso impronte digitali presidi: social spaccati, si teme il 'tutti contro tutti'
Scuola, caso impronte digitali presidi: social spaccati, si teme il 'tutti contro tutti'

Dirigenti scolastici in rivolta contro il testo del decreto-concretezza licenziato dalla Camera dei deputati. I presidi si sono rivolti direttamente ai due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini per evitare quella che viene considerata una “aggressione vessatoria e dagli effetti pratici praticamente nulli”.

Impronte digitali, i presidi scrivono a Di Maio e Salvini: la risposta del Ministro della PA, Giulia Bongiorno

Il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, è tornata sulla questione di stretta attualità riguardante il controllo delle impronte digitali ai dirigenti scolastici e alle vibranti polemiche che si sono riscontrate nelle ultime ore: secondo il ministro, le rimostranze dei presidi ‘non solo si basano su una erronea lettura della norma, ma sono anche fuorvianti. Non si tiene conto del fatto che ancora non è stato emanato il decreto sulle modalità attuative”. L’obiettivo, secondo il Ministro Bongiorno, è quello di “rendere più trasparente la presenza in servizio”.

Social spaccati, ma c’è chi teme questa voglia di alimentare il ‘tutti contro tutti’

Sui social, l’argomento è molto dibattuto: da una parte c’è chi sottolinea come, spesso, i dirigenti scolastici non ci siano mai ma c’è anche chi è allarmato per questa crescente ‘voglia di controllare’ a tutti i costi, quella ricerca ossessionata del ‘furbetto‘, quel desiderio irrefrenabile di controllare tutto e tutti per il piacere, poi, di cogliere qualcuno in fallo. Un controllo basato sulla diffidenza che, inevitabilmente, finirà per generare il ‘tutti contro tutti’, secondo la ‘legge del sospetto’: se consideriamo che già all’interno della scuola esistono divisioni e fratture all’interno delle varie categorie, si rischia il totalitarismo e l’autoritarismo eccessivo.