La scuola non è più disposta a tollerare atti di violenza commessi da chiunque. Molto presto non ci saranno più scusanti per quei genitori protagonisti di comportamenti aggressivi nei confronti degli insegnanti. Andranno direttamente in carcere, come prevede l’articolo 612 bis del codice penale.

Ignoranza non è scusante

Costerà molto caro, a quei genitori incapaci di tenere a freno i propri istinti, reagire con insulti, minacce e percosse al corpo docente di fronte a un brutto voto dei propri figli. Il governo sta pensando di far applicare la pena prevista dall’articolo 612 bis che punisce con una pena da 6 mesi fino a 3 anni chi si renderà responsabile gli atti di violenza commessi in danno dei dirigenti scolastici e degli insegnanti.

Norme anti bullismo

La stretta arriverà anche sugli studenti. Si pensa ad inserire le nuove norme nella legge che ripristinerà l’educazione civica a scuola e che arriverà in Aula (alla Camera) a fine mese. I genitori, si legge nel testo di legge in discussione in Parlamento, devono cambiare marcia, svegliandosi dall’immobilismo in cui spesso si trovano avvolti, incapaci di reagire davanti ai pericoli della rete che inducono sempre più spesso bambini, anche molto piccoli, ad essere vittime». Ed ancora: «I genitori non sono esenti da responsabilità né quando si trovano in casa un bullo, né quando hanno in casa una vittima”.

Misure di prevenzione

Ragazzi che minacciano prof, adolescenti che bullizzano i compagni, bambini che mettono in atto comportamenti aggressivi verso coetanei e insegnanti. La cronaca di questi mesi era diventata un bollettino di guerra. Il Ministero aveva già annunciato di volersi costituire parte civile in tutti questi casi di violenza. Si inserisce in questo contesto anche la proposta di legge della senatrice Donno che punta a perseguire anche i minori di 14 anni e includere “le famiglie nel percorso di educazione, recupero e rieducazione dei minorenni”.