Le prove del TFA sostegno hanno destato un’ondata di polemiche sia per quanto riguarda le irregolarità , segnalate un po’ ovunque, sia per quanto riguarda le regole troppo rigide che sarebbero state fatte osservare in alcune sedi. Le testimonianze, a questo proposito, sono svariate. A Lecce, per esempio, si parla di borse imbustate oltre al telefono spento. Non si poteva abbandonare l’aula prima della fine dell’orario previsto e per chi terminava il test prima e aveva necessità di recarsi in bagno, veniva addirittura accompagnato da una persona dello staff. A Catania, invece, pur applicando le regole in modo rigido, le prove si sarebbero svolte in tranquillità .
Prove TFA Sostegno, ecco alcune testimonianze
AÂ Bologna, invece, sarebbe successo tutto il contrario: persone che andavano in bagno con le loro borse, altri che avevano il cellulare nella borsa e lo usavano durante la prova, altri ancora che collaboravano e si passavano le risposte. Le regole sarebbero state infrante senza che si fosse fatta obiezione.
La rigidità dell’applicazione delle regole sarebbe stata osservata anche a Napoli, dove viene segnalata l’espulsione di una candidata dall’aula per il concorso della primaria. Severità anche ad Arezzo dove più volte i candidati sono stati invitati a spegnere il cellulare.
Prove TFA Sostegno, regole troppo rigide o troppo permissive
Una candidata, invece, ha raccontato quanto accaduto all’Università Bicocca di Milano: ‘Sono stata costretta a ritirarmi, perché non potevo allattare mia figlia di un mese. Dopo aver aspettato oltre 2 ore senza avere indicazioni precise, dopo essere entrata e aver fatto il riconoscimento, dopo aver ricevuto il plico da compilare, mi è stato detto che non avrei potuto lasciare l’aula per quasi 3 ore e che non sarebbe potuta entrare mia figlia per essere allattata. Sono stata costretta a rifiutare perché erano state date delle direttive a cui non si poteva fare nessuna eccezione; non sia mai che mia figlia avesse suggerito qualche risposta.’
A questo proposito, l’Università Bicocca di Milano, che ringraziamo per la cortese disponibilità , ha ritenuto opportuno fare un’importante precisazione che abbiamo pubblicato in un altro articolo.
Il suggerimento, naturalmente, è quello di far ricorso o addirittura di presentare denuncia. I lamenti, comunque, riguardano sia l’applicazione troppo rigida delle regole, sia la mancata applicazione delle regole.