Scuola, Commissione Cultura alla Camera contesta il Def 2019: ecco come deve cambiare

Date:

Il DEF 2019, il Documento di Economia e Finanza atto alla programmazione delle attività politiche ed economiche del nostro Paese, è stato appena approvato dal Governo ma non mancano le polemiche anche per quanto riguarda i ‘non interventi’ a favore della scuola pubblica italiana.

A questo proposito, l’onorevole del Movimento 5 Stelle, Luigi Gallo, non ha risparmiato le critiche in merito a quella parte di testo inerente l’Istruzione Pubblica Nazionale.
In un video pubblicato su Facebook, il presidente della VII Commissione della Cultura ha sottolineato le impellenze del mondo della formazione, impellenze di cui nel documento non vi è traccia.

Def 2019, l’onorevole Luigi Gallo sottolinea le emergenze da affrontare nel mondo della scuola

La Commissione della Camera dei Deputati ha puntato il dito in merito a tre punti. Il primo, naturalmente, riguarda gli aumenti salariali, per i quali si ribadisce il grande impegno per offrire un cambiamento significativo: l’impegno del Movimento 5 Stelle sarà quello di equiparare gli stipendi del personale scolastico italiano a quelli percepiti in Europa, tra il 30 e il 50 per cento. In taluni casi si parla persino di mille euro al mese in meno.
Il secondo punto riguarda la questione riguardante le classi sovraffollate, ribattezzate ‘classi pollaio‘. L’onorevole Luigi Gallo sottolinea come ci siano ‘chiari problemi di sicurezza, quindi il tema dell’edilizia scolastica va affrontato e servono ancora interventi normativi per realizzare un’accelerazione di spesa. Intanto con il decreto Crescita si allargano queste opportunità su tutto il territorio’.

Aumento stipendi, classi pollaio e livelli essenziali e minimi di prestazione

Il terzo punto indicato dalla Commissione Cultura della Camera, ‘è quello dell’obbligo di attivare e definire i livelli essenziali e minimi di prestazione: si tratta, ad esempio, degli asili nido, dei trasporti degli alunni disabili, delle mense. Questi servizi in alcune aree del Paese ci sono, in altre no. Vanno definiti, quindi, i livelli essenziali in tutte le zone, incrementando le risorse per ampliare questi spazi: della scuola, ma anche culturali e dell’Università. Dal momento in cui ci sono delle difficoltà economiche, bisogna avere il coraggio di investire in questi settori fondamentali’.

Share post:

Newsletter

Ultime Notizie

Potrebbe interessarti
Potrebbe interessarti

Aggiornamento GPS 2022: cosa può fare chi è già inserito?

I docenti sono in attesa del via ufficiale all'aggiornamento...

Sostegno, assunzioni straordinarie: il Tar Lazio reintegra gli immessi con riserva

Con l'ordinanza n 2807 del 2 maggio 2022, il...

Bocciatura, arriva proposta per stopparla: quali ripercussioni?

La riforma della scuola del Ministro Bianchi, convertita nel...

Concorso ordinario, autodichiarazione dal 1° maggio: il nuovo modello

Il nuovo modello di autodichiarazione da presentare per accedere...