L’intesa tra Governo e sindacati sui problemi della scuola e la conseguente revoca dello sciopero del prossimo 17 maggio è stata accolta in maniera ‘tiepida’, per non dire ‘fredda’ dal personale scolastico, ormai abituato ai voltafaccia politici degli ultimi anni. Dopo l’ultimo rinnovo di contratto, con la ‘montagna che ha partorito un topolino, o per meglio dire, un’elemosina’, la maggior parte dei docenti e del personale Ata preferisce andare con i ‘piedi di piombo’, viste le recenti e scottanti fregature.
Ci si chiede soprattutto dove siano i soldi per un sostanziale aumento di stipendio e quale tipo di intesa, in termini pratici, abbiano raggiunto i sindacati.
Sciopero 17 maggio sospeso, il commento ironico di Matteo Renzi
Per il momento, si parla solamente di sciopero del 17 maggio sospeso, come se una nottata di discussioni sia bastata per risolvere i tanti, troppi problemi della scuola. A proposito della protesta sindacale che era stata indetta per il 17 maggio e che doveva avere i connotati di quella clamorosa manifestazione nazionale del 5 maggio 2015 contro la ‘Buona Scuola’ renziana, è intervenuto proprio l’ex Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che ha commentato così.
‘I sindacati rinunciano a fare sciopero contro i tagli: lo sciopero andava bene solo contro la buona scuola’
‘Tra le cose da evidenziare in questi giorni – ha affermato l’ex segretario del Partito Democratico – ci sono “i sorrisi che facciamo quando vediamo che i sindacati rinunciano a fare sciopero contro i tagli (lo sciopero andava bene solo contro la buona scuola, evidentemente) e che a Taranto si sia costruita una zona rossa, cosa che il nostro Governo non aveva mai fatto: tenere lontane le proteste dagli occhi dei giornalisti, questo è il governo del cambiamento‘.