In vista dell’appuntamento fissato per il 6 maggio, le principali sigle sindacali hanno sospeso lo sciopero inizialmente programmato per la giornata del 17. Sul tavolo c’è la stabilizzazione dei precari con 36 mesi di servizio. In conseguenza di questo il Miur ne ha dato comunicazione alla commissione di garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
La comunicazione ufficiale della sospensione
Oggetto: Comparto Istruzione e Ricerca.
SOSPENSIONE azioni di sciopero intera giornata 17 maggio 2019 e astensione di tutte le attività non obbligatorie previste dal CCNL dal 26 aprile al 16 maggio 2019 proclamato dalle oo.ss. sindacali Flc Cgil, Cisl Fsur, Fed. Uil Scuola Rua, Snals/Confsal e Fed. Gilda Unams
Si informano codesti Uffici che le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Fsur, Fed. Uil Scuola Rua, Snals/Confsal e Fed. Gilda Unams hanno comunicato “la sospensione delle azioni di sciopero già proclamate per il personale del comparto Istruzione e Ricerca (astensione dal lavoro per l’intera giornata del 17 maggio 2019, astensione – per il personale del settore scuola – dalle attività non obbligatorie nel periodo 26 aprile – 16 maggio 2019)”.
Resta confermato lo sciopero con astensione di tutte le attività non obbligatorie previste dal CCNL proclamato dall’organizzazione sindacale Unicobas Scuola e Università per il periodo dal 20 aprile al 16 maggio 2019.
Nel confidare nel consueto tempestivo adempimento di tutti i soggetti ai vari livelli coinvolti , si ringrazia per la collaborazione (segue la firma del dirigente Rocco Pinneri).
Chi non ha sospeso e nemmeno revocato
Oltre ad Unicobas, anche Cub, ANIEF e Cobas, (giorno 10) hanno confermato lo sciopero. Tale posizione è stata motivata con l’insoddisfazione dei termini con i quali il governo intende affrontare la questione dei docenti precari, in special modo quella di chi ha 36 mesi di servizio. Tanti i punti ancora oscuri sui promessi percorsi abilitanti da istituire parallelamente al concorso ordinario, con l’esonero della prova preselettiva e la riserva del 30% dei posti ai vincitori, oltre al mancato recepimento delle istanze che ciascuno ha rappresentato in ordine alla stabilizzazione dei predetti docenti. Si tratta della possibilità di riaprire le Gae.