Alla nostra redazione è pervenuta una lettera che ha come argomento l’abilitazione in Romania. In essa è possibile comprendere come coloro che si sono abilitati in tale nazione contestino la risposta del Miur.

E’ tuttavia necessario precisare come il Ministero dell’istruzione debba istituire appositi esami aggiuntivi per il riconoscimento dell’abilitazione conseguita all’estero. Qui di seguito riassumeremo la contestazione dell’avvocato rumeno Mihaela Munteanu. 

Abilitazione: le dichiarazioni dell’avvocato Munteanu

Nella lettra in questione l’avvocato Mihaela Munteanu discute circa un documento chiamato ‘Avviso’ che intenderebbe: ‘fornire chiarimenti ed informazioni ai cittadini italiani che hanno concluso, in Romania, i percorsi denominati Progamului de studi psichopedagocice, Nivel I e Nivel II e ne hanno chiesto il riconoscimento in Italia’.

L’avviso in questione conclude: ‘Alla luce di quanto sopra esposto questa Direzione Generale comunica che i titoli denominati … conseguiti dai cittadini italiani in Romania non soddisfano i requisiti giuridici per il riconoscimento della qualifica professionale di docente ai sensi della Diirettiva 2005/36/CE e successive modifiche, e pertanto le istanze di riconoscimento presentate sulla base dei suddetti titoli sono da considerarsi rigettate.’

Avviso o rigetto cumulativo delle istanze di riconoscimento?

L’avvocato Munteanu ha messo in risalto come questo documento abbia creato allarmismo, tanto che i Provveditorati Scolastici hanno escluso dalle graduatorie tutti i docenti abilitati in Romania. Questo ha prodotto un considerevole danno economico a tali professionisti che, a detta della legale, provvederanno a chiedere risarcimento. Munteanu ricorda tuttavia come in Italia non esista il rigetto cumulativo,

Ogni singolo individuo che richiede il riconoscimento deve avere una valutazione personale dei titoli presentati. A questo punto, di norma, si aprono due strade: il rigetto, oppure l’accettazione della richiesta di riconoscimento. I docenti in questione, precisa la Munteanu, hanno presentato peraltro richieste di riconoscimento individuali e non cumulative. Come se questo non bastasse, nell’avviso si cita una nota da parte del Ministero dell’Educazione Nazionale e della Ricerca Scientifica Rumeno risalente al 2018, firmata dal Segretario di Stato Rumeno. A detta della Munteanu (insegnante di lingua e letteratura rumena di madrelingua) ci sarebbero alcuni evidenti errori di traduzione.

Il refuso più clamoroso sarebbe da ricercarsi in un passo che afferma come l’autorità rumena Ministerul Educatiei Nationale si Cercetari Stiintifice – Directia Generala Rusurse Umana si Retea Scolara Nationala non riconosca la formazione svolta dai cittadini italiani in Romania. Munteanu assicura che tale realtà istituzionale rilascia un certificato in cui viene affermato senza ombra di dubbio come il richiedente abbia diritto di insegnare in Romania. Inoltre, dalla traduzione letterale del testo appare chiaro ed obiettivo come il titolo di laurea e/o master (rumeni o meno) conferiscano il diritto ad insegnare.

Il Ministero italiano inoltre, nel documento chiede parere al CIMEA che, come afferma la legale rumena, è un’istituzione privata, accreditata al Miur, che non ha alcune rilevanza a livello internazionale e che non gode di alcun riconoscimento da parte degli altri stati della Comunità europea.

L’avvocato Munteanu chiede pertanto di emettere una nota di chiarimento alle presunte controversie riportate nel documento che (pare) non riconosca l’abilitazione estera a suddetti docenti. Qui di seguito vi proponiamo la lettera integrale.

lettera dell’avvocato Munteanu