Concorso riservato ai non abilitati con 36 mesi ulteriore discriminazione tra docenti

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L’accordo governo sindacati per un concorso riservato rivolto ai docenti in possesso del servizio di 36 mesi continua a far discutere gli esperti del settore. Italia Oggi ospita un editoriale a firma Marco Campione, ex dirigente del Miur sotto il governo Renzi, nel quale vengono illustrate le motivazioni riassunte dal titolo attribuito all’articolo. “Sanatoria un colpo all’equità” viene riportato in evidenza.

Ritardi di pubblicazione delle GMRE

L’autore dell’articolo apre il pezzo rammaricandosi del fatto che le procedure di pubblicazione delle graduatorie di merito regionali siano in fortissimo ritardo ovunque. Si tratta di uno degli argomenti, all’interno del lungo “cahier de doléances” che i docenti della seconda fascia delle graduatorie di istituto ammessi al FIT hanno rappresentato al MIUR. La tempestiva pubblicazione delle graduatorie avrebbe consentito di stabilizzare immediatamente decine di migliaia di precari che hanno superato selezioni e ricevuto una formazione specifica per insegnare.

Il valore della formazione

I docenti abilitati trovano un prezioso (e forse inaspettato) alleato delle loro convinzioni in uno dei membri del precedente esecutivo, che pure era stato duramente contestato per l’ostinata volontà di mantenere chiuse le Gae. Dopo un lungo e costoso percorso percorso formativo, dopo il quale hanno avuto accesso al concorso transitorio mediante il decreto legislativo 59/2017, l’attuale esecutivo ha messo in campo una soluzione opposta, contestata dai sostenitori della validità della procedura riservata per il fatto che in questo modo viene eliminata quella formazione ritenuta indispensabile per salire in cattedra.

Il biscotto

Un concorso organizzato senza offrire una adeguata formazione professionale ai docenti non abilitati equivarrebbe a dire, secondo il pensiero del nostro, equiparare gli anni di insegnamento fatti ad una formazione acquisita sul campo. Sarebbe una sanatoria fortemente discriminante e irrispettosa dei sacrosanti diritti dei docenti della seconda fascia che attendono ancora, non per colpa loro, che gli USR si muovano immediatamente, a costo di lavorare a tappe forzate, per completare la pubblicazione delle graduatorie di merito in tutte le regioni. Una doppia beffa insomma, con nel bel mezzo l’attesa di conoscere il pronunciamento della Corte Costituzionale il prossimo 17 maggio circa la dichiarazione di incostituzionalità dell’esclusione dei docenti non abilitati con servizio di 36 mesi.

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