Elezioni europee 26 maggio, date chiusura scuole: quali sono i permessi concessi ai docenti?

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Domenica 26 maggio, come noto, si voterà per le elezioni europee e molti istituti scolastici diventeranno sedi di seggio elettorale. Nella stessa giornata si terranno anche le elezioni amministrativi nelle regioni a statuto ordinario (l’eventuale ballottaggio è previsto per domenica 9 giugno). Le elezioni si svolgeranno nella sola giornata di domenica 26 maggio, con i seggi che apriranno alle ore 7 per chiudersi alle ore 23.

Elezioni europee 26 maggio, chiusura scuole

Gli scrutini all’interno delle scuole che sono state scelte come sedi di seggio elettorale inizieranno domenica stessa per quanto riguarda le elezioni europee e per le elezioni suppletive della Camera, mentre per quanto riguarda lo spoglio relativo alle schede delle elezioni regionali e amministrative, q si comincerà alle ore 14 del 27 maggio.
Le scuole che sono state indicate come seggi elettorali resteranno chiuse per elezioni dal pomeriggio del 24 maggio fino al giorno 27 maggio mentre nei comuni dove si terranno anche le elezioni regionali amministrative, la chiusura è prevista anche per la giornata del 28 maggio.

Per conoscere in dettaglio quali saranno i comuni interessati dalle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio vi consigliamo di consultare l’elenco completo disponibile sul sito del Ministero dell’Interno all’indirizzo dait.interno.gov.it/elezioni/documentazione/elenco-comuni-amministrative-26-maggio-2019.

Permessi elezioni, retribuiti e non: quali sono concessi?

I docenti che insegnano in sedi lontano dal proprio luogo di residenza avranno la necessità di tornare a casa per esercitare il diritto di voto. Secondo la circolare della Ragioneria Generale dello Stato Igop n. 23 del 10.3.1992, i permessi retribuiti straordinari, per esercitare il diritto di voto, spettano solamente a coloro i quali hanno chiesto il trasferimento della residenza sul luogo di servizio ma non sono riusciti ad ottenere in tempo utile l’iscrizione nelle liste elettorali del nuovo comune di residenza. In questo caso, i permessi sono retribuiti e vengono concessi secondo questi criteri:

  • un giorno per le distanze da 350 a 700 chilometri;
  • due giorni per le distanze oltre i 700 chilometri o per spostamenti da e per le isole.

Per chi, invece, ha mantenuto la residenza in un comune diverso da quello dove presta servizio, bisogna distinguere tra personale di ruolo e precario. Il personale con contratto a tempo indeterminato può fruire di 3 giorni di permesso retribuito per motivi personali o familiari di cui all’articolo 15, comma 2, del CCNL 2006-2009. Esauriti tali giorni, i docenti possono utilizzare i 6 giorni di ferie di cui all’art. 13, comma 9 del CCNL 2006-2009.
Il personale precario, invece, può fruire fino ad un massimo di 6 giorni di permesso non retribuito per motivi personali o familiari di cui all’art. 19, comma 7, del CCNL 2006-2009.

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