Il professor Pietro Prosperi ha tentato, come molti altri suoi colleghi, il concorso DS. Dopo la sua triste esperienza, il docente in questione ha fatto pervenire a numerose testate online la sua lettera indirizzata al Ministro della Pubblica Istruzione Marco Bussetti. Prosperi dichiara che, dopo aver brillantemente superato l’apposita preselettiva, ha sostenuto la regolare prova scritta del corso-concorso per Dirigenti Scolastici, bandito con D.D.G. n. 1259 del 23/11/2017.
Lo scorso 27 marzo è stato reso noto l’elenco di coloro che sono stati ammessi alla prova orale, scoprendo amaramente di non figurare tra coloro che avevano superato gli scritti. Il docente aveva inizialmente pensato di aver sbagliato qualcosa nei quesiti di lingua straniera, in quanto tali materie, come egli stesso ha dichiarato, non sono il suo forte.
Concorso DS: un’amara scoperta
L’8 marzo 2019, il professor Pietro Prosperi ha avuto modo di accedere, tramite il Miur, alla sua prova scritta, facendo una sgradevole sorpresa all’interno del verbale inerente. La prova di lingua, che il docente pensava di aver sbagliato, risultava essere stata superata in maniera ottimale, ottenendo un punteggio di 16/20. Il problema riguardava gli altri quesiti a risposta aperta che sono stati giudicati come scarsi, riportando un misero 32/80, valutabile in decimi come un 4.
Le considerazioni di Pietro Prosperi
Il docente in questione, tramite personali analisi, ha ritenuto che la sottocommissione incaricata della correzione delle prove, avrebbe speso un tempo inferiore a due minuti (1 minuto e 34) per valutare collegialmente un quesito e almeno un minuto per compilare, stampare e firmare la scheda valutativa.
Il professor Prosperi dichiara di aver provato a leggere di nuovo tutte le risposte da lui date per i quesiti in questione (ovvero, cinque) prestando attenzione ai contenuti, con tanto di cronometro in mano. Prosperi, per ogni soluzione ad ogni domanda, ha impiegato 2 minuti e 40 secondi. Pertanto, il docente si chiede come abbia potuto la sottocommissione leggere i quesiti collegialmente, valutandoli con un tempo minore rispetto a quello da lui impiegato durante il suo ‘esperimento’.
Qui di seguito potete leggere la lettera originale (e ricca di dettagli) del professor Prospeti, che ringraziamo per la sua testimonianza.