Scuola, PAS e precariato docenti ultime notizie: ecco i dettagli della proposta

I sindacati hanno chiesto al MIUR di organizzare corsi abilitanti Pas rivolti ai docenti precari con 36 mesi di servizio per consentirne la stabilizzazione. Ognuno ha presentato una propria proposta nella quale viene illustrato quale percorso bisognerà seguire per entrare di ruolo. Quella della UIL Scuola si differenzia da tutte le altre perché sì articola tutta in un solo anno. Al conseguimento dell’abilitazione i docenti precari entrano direttamente in ruolo.

Dove

I precari che vorranno abilitarsi dovranno seguire i nuovi corsi nelle regioni in cui ci sono posti vacanti e disponibili. In genere esse sono tutte quelle situate nel centro nord, dove si registrano cioè le maggiori esigenze di nominare supplenti per garantire lo svolgimento dell’anno scolastico.

I requisiti

Ai nuovi corsi pas saranno ammessi tutti i soggetti in possesso di un servizio di tre annualità (180 X 3) dove almeno una di esse è stata fatta su una cdc. I 180 giorni potranno essere svolti anche in maniera non continuativa, ossia con contratti spezzati. Secondo le stime della UIL Scuola sono circa 55.000 i precari che dovranno partecipare ai nuovi corsi abilitanti pas. I posti disponibili sono 24.250, ragion per cui occorreranno 2 cicli.

Pas e anno di prova

Al fine di ottimizzare e snellire le procedure di organizzazione si ritiene che i nuovi pas vadano organizzati attraverso la sinergia scuole/università. Contemporaneamente ai corsi i docenti precari sosterranno un anno di prova senza valutazione finale che permetterà l’immissione diretta in ruolo sui posti vacanti e disponibili. Di conseguenza essi saranno impegnati sull’organico di diritto (fino al 31 agosto).

Sostegno

I pas dovranno essere organizzati anche su sostegno e potranno parteciparvi anche i docenti ITP. Per tutti la conditio sine qua non è quella di aver effettuato una supplenza per almeno un anno. L’alternativa rimarrà il TFA Sostegno con la selezione in ingresso per tutti gli altri.

Ora non resta da attendere di vedere quale sarà effettivamente la formula che sceglierà il Miur.