La questione della regionalizzazione e dell’autonomia differenziata, più che mai, al centro dell’attenzione dopo l’esito delle elezioni europee. Un italiano su 5 ha votato Lega e la posizione del Partito del Carroccio, in seno all’attuale governo, si è notevolmente rafforzata: se l’anno scorso, di questi tempi, si poteva parlare di governo giallo-verde, ora sarebbe opportuno ridefinirlo come governo verde-giallo, visto che i poteri si sono invertiti. In ambito scolastico, c’è preoccupazione per la proposta leghista riguardante l’autonomia che, secondo le parole del ministro Bussetti, rappresenta un’opportunità che porta maggiori risorse.
Bussetti e la Lega sarebbero pronti ad accelerare per la regionalizzazione
Il ministro Bussetti e la Lega sarebbero pronti a varare il provvedimento sulla regionalizzazione anche se tre elementi stanno frenando la proposta del partito salviniano: il primo è l’accordo governo-sindacati dello scorso 24 aprile, il secondo è rappresentato dai dubbi del Ministero delle Finanze che giudica troppo costosa l’iniziativa, il terzo l’opposizione del Movimento 5 Stelle.
‘Non possiamo tollerare che lo Stato italiano perda la sua sovranità ’
‘La nostra battaglia su questo fronte sarà ferma – ha proseguito il presidente dell’Anief – perché, se dovesse passare la regionalizzazione, l’Italia rischia di perdere uno dei baluardi più importanti che unifica il Paese, dalla Valle d’Aosta e dal Trentino alla provincia più a Sud della Sicilia: siamo pronti a portare la questione in tribunale. Si parla tanto di democrazia, allora, se la mobilitazione non bloccherà il progetto della Lega, nell’attesa che le Regioni del Sud possano impugnare il provvedimento presso la Consulta, siamo pronti a raccogliere le firme per un referendum degli italiani. Non possiamo tollerare che lo Stato italiano perda la sua sovranità per delle elezioni europee che hanno attribuito a un partito il voto di un italiano su cinque. Per non parlare degli ultimi episodi di corruzione di diversi ex presidenti di Regioni del Nord che non fanno ben sperare – conclude Pacifico – in una sana amministrazione’.