L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il burnout come sindrome, un complesso di sintomi legati alla situazione lavorativa La professione del docente è, indubbiamente, tra le più soggette a questo fenomeno legato alle difficoltà psicofisiche che si incontrano durante lo svolgimento della propria professione.
I pericoli del burnout
Il Presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico, ha sottolineato la gravità della situazione in ambito scolastico: “Il personale della scuola, ad iniziare dai docenti, va mandato in pensione così come avviene nei Paesi europei, ovvero a 63 anni, non legando più l’uscita dal lavoro all’aspettativa di vita, ma collocando la professione docente tra quelle di tipo gravoso. Bisogna permettere a tutti gli insegnanti che non ce la fanno più a gestire la classe con serenità – ha proseguito Pacifico – di passare ad un ruolo formativo alternativo, magari affiancandoli ai colleghi neo-assunti o bisognosi di specializzarsi o abilitarsi in altri insegnamenti’.
Anief, inoltre, chiede “un immediato adeguamento, anche attraverso una formazione apposita, delle Commissioni e dei Centri medici pubblici di competenza perché si adeguino alla consistenza e gravità delle patologie mentali”.
Anief, inoltre, chiede “un immediato adeguamento, anche attraverso una formazione apposita, delle Commissioni e dei Centri medici pubblici di competenza perché si adeguino alla consistenza e gravità delle patologie mentali”.
Serve una legge
Pacifico, inoltre, rifacendosi alla descrizione del burnout indicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (sindrome che conduce allo stress cronico impossibile da curare con successo), ha sottolineato l’esigenza impellente di una legge in merito a questo problema che, da troppo tempo, viene trascurato, ‘per riconoscerne l’associazione con vere e propri patologie’.