Enrico Gulluni, coordinatore UDU (Unione degli Universitari) ha detto la sua riguardo le ultime azioni da parte del MIUR, esprimendo, lui e la realtà da lui guidata, un secco no. Il ministero dell’istruzione è alla ricerca, infatti, di istituti bancari, per portare a termine la proposta di legge in termini di prestiti d’onore.
Gulluni ha detto al riguardo: ‘Il nostro no è chiaro, non vogliamo alcuna misura sperimentale che col tempo possa poi diventare strutturale’. Si parla, infatti, di 100 milioni di euro provenienti da fondi europei PON da usare in ‘investimenti di capitale umano’.
UDU: lo status precario degli studenti del Sud
Enrico Gulluni, riferendosi alla misura, ha aggiunto che essa dovrebbe spettare ad 8 regioni dell’Italia meridionale. Questo è un chiaro segnale di come anche lo stesso MIUR comprenda come gli studenti del Sud sono in difficoltà a causa del definanziamento.
L’UDU, a tal proposito, osserva come servano finanziamenti reali circa il diritto di studio all’Italia e una misura del genere non farebbe che accrescere il divario, in quanto costringerebbe gli studenti ad un forte indebitamento, al fine di potersi permettere quello che, di norma, dovrebbe essere uno dei diritti fondamentali per loro.
Gulluni: 150 milioni di euro sul FIS
Enrico Gulluni ha dichiarato: ‘Servono 150 milioni di euro sul FIS per eliminare la figura dell’idoneo non beneficiario e da li poi si inizia a parlare di investimenti strutturali per aumentare la platea degli idonei alla borsa di studio, così come vanno abbassate le tasse universitarie, da sempre tra le più care in Europa’.
La soluzione più valida, questa, per ‘salvare’ numerosi studenti propensi all’abbandono dell’università, o alla non iscrizione, per motivi puramente economici. Il prestito d’onore, come strumento è stato un fallimento, a detta del coordinatore UDU, con la conseguente creazione di bolle economiche, creando non pochi problemi a studenti che non sono riusciti a ripagare il debito una volta terminati gli studi.
A seguire il comunicato originale UDU: