Il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Il Mattino’, ha ribadito come siano in arrivo i concorsi ordinari per la scuola dell’infanzia e primaria e per la scuola secondaria di primo e di secondo grado. Con questo annuncio il ministro vorrebbe lasciar intendere che il 2019 verrà ricordato come l’anno dei concorsi, quello della svolta nei confronti dell’annosa questione del precariato.
Bussetti: ‘Il 2019 sarà l’anno dei concorsi’, Anief replica ‘Lo ricorderemo per le supplenze’
Anief ha voluto rispondere al ministro: ‘Lo avevamo detto anche noi a gennaio che il 2019 sarebbe stato l’anno dei concorsi e del nuovo reclutamento ma non sarebbe certamente stato l’anno della fine del precariato’. Il presidente del sindacato, Marcello Pacifico, ha sottolineato come le cose stiano andando esattamente così, con il Miur che ha organizzato male i concorsi, più che mai esposti ai ricorsi o addirittura al rischio annullamento (vedi concorsi per i dirigenti scolastici). Anief teme che i nuovi concorsi seguiranno lo stesso corso con l’aggravante che, a settembre, la scuola pubblica italiana registrerà il nuovo record di supplenze annuali che, secondo Anief, si avvicinerà alle 200mila, in pratica un docente su quattro sarà precario.
In questo quadro complicato dove a rimetterci non sono solo gli insegnanti ma anche gli studenti, ‘il
ministro dell’Istruzione ha addirittura il coraggio di auto elogiarsi, sostenendo che durante l’anno di mandato a capo del Miur è stata inaugurata una “fondamentale stagione di concorsi” e che “nuovi bandi arriveranno entro l’estate’.
Anief: ‘Riaprire doppio canale di reclutamento’
Pacifico ricorda come ‘le mancate soluzioni sul precariato sono costate care al Governo Renzi. E ora si potrebbe fare il bis, perché si organizzano procedure che immettono in ruolo solo un terzo dei precari con oltre 36 mesi, senza tenere conto del parere della Cassazione e della Corte costituzionale. L’unica ‘ricetta’ da adottare – prosegue il presidente Anief – è riaprire il doppio canale di reclutamento, assieme alle GaE, in modo da assumere in ruolo tutti gli abilitati. Poi c’è la conferma da attuare dei contratti a tempo indeterminato stipulati con clausola rescissoria per chi ha superato l’anno di prova. Anche l’avvocato generale Szpunar della Curia europea si è detto d’accordo con la tesi della Commissione UE e del prof ricorrente Rossato. Attendiamo con fiducia gli esiti della sentenza C-331/17 Sciotto, della Corte di Giustizia Europea del 25 ottobre scorso: l’obiettivo è sempre la conversione automatica dei contratti da tempo determinato in indeterminato.’