La nomina del prof. Mario Barbagallo, presidente del Conservatorio di Palermo, è finita sotto la lente di ingrandimento delle opposizioni di governo. Il ministro Bussetti sarà chiamato a rispondere in Parlamento ad una interrogazione parlamentare presentata dalle deputate in quota PD Debora Serracchiani e Flavia Piccoli Nardelli. La notizia è stata ripresa dal Corriere della Sera con un articolo a firma di Aldo Grasso.
I requisiti
Le due parlamentari vogliono sapere se siano stati rispettati i requisiti di nomina, come «la comprovata esperienza maturata nell’ambito di organi di gestione di istituzioni culturali, ovvero, di riconosciuta competenza nell’ambito artistico e culturale. Il prof. Mario Barbagallo era stato cooptato dalla ministra della Salute Giulia Grillo mesi fa per entrare al Consiglio Superiore di Sanità. Le vicende che si sono succedute dopo la nomina dell’ ex inquilino di viale Trastevere, con le roventi polemiche per la nomina di Valeria Fedeli, hanno riacceso i riflettori sui criteri di nomina dei principali rappresentanti delle istituzioni.
Lo zio musicista
Nel pezzo redatto dal giornalista del Corriere della Sera viene fatto riferimento alle competenze possedute dal medico. È così che si scopre che nel curriculum inviato si è vantato di avere uno zio musicista (Alfredo Sangiorgi, allievo di Schönberg) e della nonna «una delle proprietarie del famoso teatro Sangiorgi di Catania dove nel secolo scorso hanno recitato i maggiori artisti italiani». La conclusione dell’articolo, ancorché ironica, descrive ancora meglio il contesto della situazione. Ci troviamo di fronte a un curioso caso di competenza parentale: la legge è uguale per tutti, basta essere nipoti, conclude. Lasciamo ai lettori ogni commento.