Scuola, concorso infanzia e primaria: preselettiva per diversi candidati, non per tutti
Scuola, concorso infanzia e primaria: preselettiva per diversi candidati, non per tutti

Per i diplomati magistrali esclusi dal concorso straordinario indetto con decreto dignità si potrebbero riaprire le speranze per una sessione bis. Questa possibilità è legata alla condizione che venga vagliata una proposta del senatore Pittoni, già presentata ai sindacati e al Ministero, affinché le due parti possano verificarne la fattibilità e rispondere in tal modo alle esigenze di tutti quei docenti che per pochi giorni non erano riusciti a maturare il requisito delle due annualità di servizio nelle ultime otto per partecipare al concorso riservato. Come già scritto in un altro nostro contributo, l’eventuale avvio dell’iter parlamentare che conduca alla sua conversione in decreto potrebbe durare 90 giorni. Risulta particolarmente auspicabile pertanto che il dialogo riprenda al più presto.

Per favorire la comprensione dei nostri lettori che, alla lettura del nostro aggiornamento sulla proposta di emendamento in questione ci chiedevano se fosse valido anche l’anno in corso, possiamo precisare che al momento si tratta di una ipotesi. Per tradurla in pratica occorre che le parti accolgano i suggerimenti forniti dal presidente della VII Commissione Istruzione del Senato.

Si tratta dunque di questo, tornare intorno ad un tavolo e valutare di estendere agli esclusi la partecipazione al concorso riservato mediante la riapertura dei termini. Laddove le parti trovassero ampia convergenza su questa possibilità, diventerà possibile presentare ufficialmente un apposito emendamento, di cui abbiamo dato evidenza in questo nostro altro articolo. In questo modo, chi ha potuto maturare una annualità di servizio con il corrente anno scolastico, avrebbe la possibilità di entrare nelle nuove graduatorie di merito che sarebbero comunque subordinate a quelle nel concorso riservato 2018. In questo modo non si potrebbero verificare scavalcamenti tra docenti.

Si tratterebbe di una opportunità anche per tanti docenti che detengono il servizio presso le scuole paritarie ma che hanno avuto la possibilità di condurre una supplenza di un anno nella scuola statale. Sarebbe un’ inclusione parziale perché in realtà i numeri sono molto più grandi, ma si tratterebbe di una decisione salomonica anche alla luce di recenti pronunciamenti del Consiglio di Stato che ha rilasciato accoglimenti cautelari per la partecipazione alla procedura riservata nei riguardi dei docenti con servizio svolto nelle scuole paritarie. Resta dunque il limite di una annualità per tutti, per il computo della quale sarebbe valido anche l’anno scolastico che si sta per concludere.