Aumenti per il personale scolastico, le parole non bastano

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Aumenti per il personale scolastico: la politica e i sindacati continuano a pronunciare parole vuote. Il Ministro Bussetti annuncia la convocazione dei sindacati. Purtroppo il quadro normativo e le prossime decisioni parlamentari non fanno sperare in una soluzione positiva.

Aumenti per il personale scolastico, sempre annunci e solo annunci

Aumenti per il personale scolastico. Le dichiarazioni proseguono. All’orizzonte, però non si vede nulla! E’ ormai un anno e mezzo che si annunciano aumenti. In campagna elettorale aveva iniziato l’On. Luigi Di Maio  a promettere l’adeguamento stipendiale degli insegnanti a quelli europei (gennaio 2018).
E’ seguita la nomina di Marco Bussetti a Ministro.  Anche lui ha sempre sostenuto, a parole, che l’aumento retributivo è doveroso e gli insegnanti se lo meritano. Le dichiarazioni, purtroppo superano le dita di diverse mani. Cambiano le parole, le proposizioni principali, le subordinate e le coordinate, purtroppo però questo tsunami verbale non riesce mai a concretizzarsi in un provvedimento. L’ultima dichiarazione di Marco Bussetti, ripresa anche da Bruno Ventura apparentemente sembra mossa da una certa urgenza: “Lo stipendio dei docenti è fermo da anni e ho convocato i sindacati per discutere l’aumento ai docenti e al personale amministrativo“.

L’intesa governo-sindacati promette, promette…

Quasi due mesi fa (23 aprile) il governo e i sindacati hanno firmato un’intesa. Si legge” Il Governo si impegna a garantire il recupero graduale nel triennio del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori del comparto Istruzione e ricerca…; il Governo si impegna… a reperire ulteriori risorse finanziarie da destinare specificatamente al personale scolastico, in occasione della legge di bilancio per il 2020, che si aggiungano a quelle già stanziate con la legge n. 145 del 2018 (legge di bilancio per il 2019)…;
Seguono altri quattro passaggi (percorsi abilitanti, salario accessorio, reclutamento personale e unità del sistema scolastico nazionale) introdotti tutti da “Il Governo si impegna…

Il quadro normativo è regolato dalla gabbia del D.Lvo 29/93

Si potrebbe continuare, ma forse è meglio fermarsi.
Le dichiarazioni e l’intesa governo-sindacati non dicono nulla sulle modalità operative. In altri termini rimangono vaghe sugli  strumenti legislativi ( superamento del D.Lvo 29/93? Contratto separato e sganciato dal comparto pubblico…).
L’indicazione di come procedere non è di poco conto. In uno stato di diritto sono le leggi, i decreti… a stabilire le regole. Le parole stanno a zero!  Per rimanere nel nostro caso, bisogna dire che  i contratti economici pubblici sono condizionati dalla gabbia asfittica del D.Lvo 29/93. In altri termini, le intese non possono prevedere aumenti  superiori all’inflazione programmata.

Le prospettive immediate non fanno ben sperare

A questo occorre aggiungere che la prossima legge di Bilancio dovrà prevedere la copertura di 23 miliardi di euro per evitare l’aumento dell’Iva. Per conseguire l’obiettivo e non aumentare il prelievo fiscale, il Ministro Tria ha annunciato che saranno tagliate le spese correnti (Tagli lineari?). Sicuramente la scuola sarà chiamata a fare la sua parte. Impegno non nuovo, iniziato in modo significativo nel 2009.
Questo è il quadro. Il Ministro Bussetti e i sindacati conoscono molto bene la situazione generale e anche le decisioni necessarie per far quadrare i conti e soprattutto tranquillizzare Bruxelles. Quindi a quale strategia rispondono le dichiarazioni e le intese, è di difficile interpretazione. Oppure…

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