Regionalizzazione scolastica: gli studenti dicono la loro

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In queste ore la scuola scende in campo per dire no alla regionalizzazione scolastica e difendere l’istruzione pubblica. Una manifestazione contro la proposta nata da un’idea della Lega.

Secondo l’indagine dell’Osservatorio “Generazione Proteo” della Link Campus University, sotto la direzione del professor Nicola Ferrigni, il 60% degli studenti interrogati avrebbe espresso un parere negativo alla gestione autonoma delle università da parte delle singole regioni.

Regionalizzazione scolastica: le dichiarazioni di Nicola Ferrigni

Il professor Nicola Ferrigni ha dichiarato: “Quando si parla di scuola siamo tutti consapevoli dell’esigenza di un rinnovamento che, tuttavia, non può passare tramite la creazione in partenza di disparità che accentuerebbero le differenze regionali e il divario tra Nord e Sud, quasi a volerlo stigmatizzare”.

Gli studenti: “Un’istituzione democratica educativa uguale per tutti”

In particolare, i ragazzi intervistati sono apparsi molto contrari verso un sistema scolastico differenziato. Gli studenti ritengono importante un’istituzione educativa e democratica unanime per tutti. Un’istituzione che assicuri pari opportunità di accesso, eliminando qualsiasi discriminazione, risultato di uno squilibrio eccessivo tra le varie regioni italiane.

Secondo quanto affermato dagli studenti, la gestione autonoma delle risorse economiche in materia di istruzione andrebbe a produrre un divario abissale tra le varie regioni. Il tutto potrebbe andare a svantaggio di quelle più povere. La percentuale dei contrari sale in maniera importante tra gli studenti del Mezzogiorno e delle isole (complessivamente il 67,4%), laddove al centro si evidenzia, invece, una media (58,6%).

Nelle regioni del Nord Italia, invece, il numero di favorevoli si eleva significativamente (55,1%). Tra gli studenti del Nord è frequente l’idea che debbano essere le regioni a gestire autonomamente anche quando l’argomento è l’istruzione (37,1%). C’è poi chi propone un sistema scolastico differenziato, valorizzando le specificità territoriali (18%)

No alla regionalizzazione

No ad una regionalizzazione scolastica, ma sì ad una scuola che cambia. Il professor Ferrigni ha continuato: “Il sistema formativo necessita di essere ripensato anche alla luce delle trasformazioni economico-sociali che hanno caratterizzato il nostro paese, mettendo al centro al centro ruolo nevralgico del docente”.

 

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