La partita dei Diplomati Magistrali è ancora aperta e non intendono arrendersi, cercando di far presa ancora una volta sul Miur e sulla necessità di trovare una soluzione consona alla loro complicata situazione.
Proprio a tal proposito la lettera che segue, firmata Cub Piemonte, è arrivata in redazione per poter far sentire la voce di questi insegnanti:
“Siamo un gruppo di docenti diplomati/e magistrali, ancora precari in attesa del ruolo, uniti nelle lotta con i/le nostri/e colleghi/colleghe già in ruolo.
Sono anni che si sente parlare della situazione del precariato scolastico in Italia come di una piaga insoluta, senza mai rilevare il colpevole.
I vari governi succedutisi hanno sempre promesso soluzioni per il precariato scolastico, ma mai messo in atto qualcosa di radicale e realmente risolutivo, che non creasse nel tempo divario tra le categorie.
Riconosciamo nella lotta unita della categoria l’unica soluzione possibile per ottenere ciò che, come insegnanti, riteniamo dei nostri capisaldi lavorativi: stabilità e continuità.
Con le modalità di immissioni in ruolo previste ad oggi, il concorso straordinario per la scuola dell’infanzia e primaria opererà in maniera non risolutiva e finanche rovinosa sia sulla stabilizzazione del personale precario che sulla continuità.
Infatti, se non sarà varato un decreto urgente o una nota ministeriale che eviti l’ennesimo guazzabuglio in merito, le immissioni in ruolo da concorso straordinario causeranno altri anni di precariato e di supplenza sulle classi.
Questo perché tra gli interessati nominati per il ruolo, risultano anche i nostri colleghi già a tempo indeterminato con riserva dal 2015, 2016, 2017 o 2018, i quali – questa è la gravità della situazione – non potranno scegliere la loro sede di servizio risultante già occupata (da loro stessi).
Tale posto, rimasto quindi obbligatoriamente scoperto, andrebbe assegnato ad un supplente, e solo l’anno seguente (2020/2021) potrebbe aspirare a riottenere un insegnante di ruolo. Una evidente assurdità.
Consideriamo che ci sono classi che sono coperte interamente da docenti in ruolo con riserva, le quali classi dopo un percorso di 2, 3 o 4 anni con detti insegnanti, si troverebbero a terminare il ciclo primario con dei supplenti, mentre i loro insegnanti potrebbero essere collocati in tutta la regione, ma non nella loro classe.
È evidente che questa modalità è deleteria per l’auspicabile continuità didattica che tutti desideriamo.
E’ un paradosso ed un controsenso, dato che l’obiettivo del concorso era salvaguardare i diplomati magistrali, assumere i veri precari e offrire stabilità e continuità didattica ai bambini.
Noi precari diplomati magistrali riteniamo che non ci debbano essere divisioni tra maestri e maestre a tempo indeterminato o no, ci uniamo pertanto a gran voce con i colleghi già in ruolo, chiedendo che possano scegliere il loro posto se chiamati da concorso.
Questo avrebbe un effetto benefico per:
– I bambini
– le famiglie
– i/le colleghi/e precari/e che non avrebbero altri competitor nelle scelta
– i/le colleghi/e in ruolo che potrebbero continuare la loro attività in scuole in cui lavorano già da anni.
Invitiamo gli organi di stampa a divulgare questo importante messaggio: chiediamo al MIUR e agli organi competenti di promuovere la giusta soluzione proposta per chiudere decorosamente l’annosa questione dei diplomati magistrali in ruolo con riserva.
Precari e docenti in ruolo diplomati magistrali uniti.”