Docenti e personale Ata, domande part time 2020/1: la circolare
Docenti e personale Ata, domande part time 2020/1: la circolare
Cresce la preoccupazione per l’avvio del nuovo anno scolastico 2019/2020. Un articolo del quotidiano ‘Il Messaggero’ firmato da Lorena Loiacono mette bene in evidenza come sarà inevitabile la cosiddetta ‘caccia alle maestre e ai professori da mettere in cattedra’. Il Ministero dell’Istruzione, nonostante le migliaia di precari che svolgono il proprio servizio da anni come supplenti, farà molta fatica a coprire le quasi 60mila immissioni in ruolo (58.627 di cui 14.552 sul sostegno) previste per il prossimo anno scolastico 2019/2020.

Caos assunzioni docenti per l’inizio dell’anno scolastico 2019/2020

Le ragioni sono molteplici e se pensiamo che lo scorso anno quasi una cattedra su due rimase scoperta, quest’anno la situazione si prospetta ancora più drammatica. Occorre tener presente, infatti, che le richieste di prepensionamento con Quota 100 aumenteranno potenzialmente il numero di posti che non potranno essere coperti.
Lo scorso anno il picco peggiore si registrò per il sostegno con appena il 12% di assunzioni. All’inizio dello scorso anno scolastico 2018/2019 mancavano all’appello oltre 32 mila insegnanti in ruolo e si dovette ricorrere alle supplenze annuali.

La denuncia di Flc-Cgil

La Flc-Cgil ha denunciato lo scenario pessimistico che si prospetta per questa estate: ‘È la fotografia impietosa di un sistema di reclutamento incapace di programmare e valorizzare le risorse. La richiesta del ministero quest’anno è comunque insufficiente viste le disponibilità di posti al termine della mobilità che, anche per effetto di Quota 100, sarà di circa 80.000 posti. A questi saranno poi da aggiungere gli adeguamenti in deroga, ovvero circa altri 56.000 posti’.

Anief rincara la dose di critiche

Il sindacato Anief, tramite il suo presidente Marcello Pacifico, commenta: ‘Esistono liste di attesa assurde: oltre 100mila persone abilitate nella scuola media e superiore e oltre 50 mila diplomati magistrali abilitati che non sono ancora riusciti a inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento. E i precedenti ci dicono che la soluzione non è di certo nei concorsi straordinari, che tra l’altro si realizzeranno anche con tempi lunghi. Chiediamo l’immissione in ruolo di tutti i docenti inseriti nelle graduatorie di merito e nelle graduatorie regionali di merito del concorso 2018, compresi gli idonei, e dei precari con 36 mesi – conclude Pacifico – inseriti nelle graduatorie d’istituto’.