Scuola, immissioni in ruolo docenti 2019/20 ultime notizie: ‘Miur ostinato, in arrivo altro errore capitale’

L’auspicato turn over generazionale per effetto di Quota 100 non riguarderà la scuola: o almeno, le cattedre che si libereranno finiranno in supplenza e non saranno destinate alle immissioni in ruolo. Nei giorni scorsi anche la senatrice Malpezzi del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare tramite la quale chiedeva al Ministro dell’Istruzione, Bussetti, come mai il Governo abbia trovato i soldi per mandare in pensione i docenti con Quota 100 mentre non ha trovato un solo euro per la trasformazione di una quota dell’organico di fatto in organico di diritto.

Assunzioni docenti ultime notizie: ‘Pressapochismo e superficialità’

Come sottolineato da Anief, ci sono circa 20 mila posti che si sono liberati con i pensionamenti anticipati di Quota 100 che non saranno utilizzati per le immissioni in ruolo del 2019.
Il presidente del sindacato, Marcello Pacifico, parla di ‘superficialità e pressapochismo’. ‘Preso atto dei numeri straordinari che compongono oggi il precariato dei docenti – 64 mila posti liberi indicati dal ministero dell’Istruzione, a cui ne vanno aggiunti oltre 50 mila di sostegno in deroga e decine di migliaia collocati inopinatamente su organico di fatto – servivano azioni straordinarie. Le quali – sottolinea Pacifico – non possono limitarsi all’avvio di concorsi riservati, al 30 per cento dei supplenti storici, e l’avvio dei Pas abilitanti, il cui decreto potrebbe uscire in settimana, che non portano da nessuna parte”.

Anief: ‘Miur ostinato, un altro errore capitale’

Il Miur continua a dire di no alla riapertura delle GaE a tutti gli abilitati. ‘Ostinarsi a dire no a questa operazione – ha proseguito Pacifico –, oltre che opporsi alla stabilizzazione di chi ha svolto almeno 36 mesi di servizio e si ritrova bloccato in seconda fascia d’istituto senza prospettive di assunzioni a tempo indeterminato, rappresenta l’errore capitale di una gestione della scuola perfettamente in linea, sinora, con quelle pessime degli ultimi anni: una gestione che lascia i lavoratori con l’amaro in bocca e gli alunni con una offerta formativa fortemente discontinua, oltre ai tribunali ancora una volta presi d’assalto per via dei tanti che non si rassegnano alle ingiustizie crescenti’.