Niente regionalizzazione, almeno per ora. Questo l’esito del vertice di Governo che ha visto Lega e Movimento 5 Stelle trovare un accordo su una questione molto delicata che ha coinvolto, in particolar modo, la scuola pubblica italiana. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha ammesso: ‘Non possiamo pensare che l’Autonomia differenziata significhi frammentare questo modello’.
Regionalizzazione, bocciato il ministro Bussetti
‘Se sente proprio questo progetto, allora è meglio che lasci il Miur’
‘Abbiamo sempre espresso i nostri dubbi verso l’Autonomia regionale differenziata – prosegue Pacifico – perché avrebbe comportato forti rischi di incostituzionalità e una sicura gestione discriminante delle risorse pubbliche destinate all’istruzione nazionale. Per questi motivi, se il dottor Marco Bussetti sente proprio questo progetto del suo partito, che non tutela di certo la scuola e chi vi opera, continuiamo e pensare che è meglio che lasci il dicastero dell’Istruzione: lo abbiamo chiesto a viva voce, proprio perché ha giurato di essere ministro di tutti gli italiani. Ora, a portare Bussetti e tutta la Lega alla ragione, almeno sulla scuola, sembrano averci pensato i ministri del M5S e lo stesso premier. Speriamo una volta per tutte’.