Scuola, autonomia differenziata ultime notizie: premier Conte sotto pressione, ore decisive per il futuro dei docenti

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Giornata che si preannuncia importante quella di giovedì prossimo, 25 luglio, quando il Consiglio dei Ministri si riunirà nuovamente sulla questione dell’autonomia differenziata. I Governatori di Lombardia e Veneto, Attilio Fontana e Luca Zaia, come riporta una nota pubblicata dal sindacato Anief, si sono rivolti al presidente del Consiglio per informarlo della loro decisione a non firmare l’intesa sull’autonomia differenziata, nel caso in cui il testo risultasse fedele agli accordi presi tra i ministri della maggioranza parlamentare.

Regionalizzazione ultime notizie, Fontana e Zaia ‘Autonomia vera non un pannicello caldo’

“Vogliamo una autonomia vera – rivendicano Fontana e Zaia – non un pannicello caldo che produrrebbe ulteriori guai: se si continua con una farsa, come accaduto finora, è evidente che non firmeremo nulla. Noi restiamo aperti al dialogo con Lei, Presidente Conte, e pronti a cambiare opinione se il testo delle intese sarà capace di rispondere alle esigenze della vita vera che abbiamo provato a descrivere’. Zaia e Fontana rivendicano “una bozza di intesa seria” e avvertono il premier: ‘Noi non firmeremo un accordo senza qualità come quello per ora che si sta profilando’.

Anief, Conte si confermi garante dell’unità nazionale

Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, si rivolge al Presidente del Consiglio: ‘Il premier Giuseppe Conte – afferma Pacifico – si confermi, in qualità di Capo del Governo, garante di quell’unità nazionale che la scuola pubblica italiana incarna da quando è stata costituita. Uscire fuori dall’offerta formativa nazionale, trasformandola in un ‘affare’ locale, da gestire in base non alle esigenze degli alunni, le quali evidentemente sono le stesse in Sicilia come in Veneto, in Friuli come in Calabria, associandola invece alle risorse della regione dove sono collocati gli istituti, rappresenterebbe un ritorno all’Ottocento. Si tratterebbe pure di un evidente arretramento rispetto ai principi basilari della Costituzione italiana, scritti a chiare lettere a partire dagli articoli 3, 33 e 34. Siamo così convinti di quello che diciamo che il nostro sindacato si dice pronto sin d’ora a patrocinare, presso la Consulta, un maxi-ricorso per dimostrare l’incostituzionalità dell’infausto progetto leghista. Se giovedì potrebbe essere la giornata decisiva per capire il destino del Governo gialloverde – conclude il presidente dell’Anief  – allora è bene che sulla decisione si tenga conto di questi aspetti imprescindibili per il futuro del nostro Paese”.

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