Per la scuola quella di ieri, con il tourbillon di voci che circolavano prima del Consiglio dei Ministri delle 21,00, è stata una giornata convulsa. Da un lato le organizzazioni sindacali che minacciavano lo sciopero in caso di bocciatura delle misure cosiddette salvaprecari. Dall’altro il ministro Bussetti che aveva promesso il massimo impegno per sbloccare l’empasse politico. Il via libera del Consiglio dei Ministri, giunto con la formula salvo intese, consentirà ora di proseguire i lavori per il via libera definitivo che sarà disposto mediante pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Dichiarazioni di Bussetti
Il ministro dell’istruzione, qui sopra ritratto con i vertici delle organizzazioni sindacali, ha così commentato, con un post su Fb, la notizia.
Il via libera salvo intese in Consiglio dei Ministri al decreto scuola è un’ottima notizia. È un provvedimento che guarda al bene del sistema di istruzione del Paese. Un atto necessario per garantire la stabilità dell’insegnamento nelle nostre scuole, ridurre il precariato e fornire servizi efficienti agli studenti e alle famiglie. Diamo così seguito agli impegni sottoscritti con il mondo della scuola.
Le reazioni dei precari
Il comune denominatore dei commenti dei docenti precari della terza fascia è la delusione per il rinvio a dopo Ferragosto della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. L’accordo raggiunto ieri sera in Consiglio dei Ministri è il frutto della volontà di superare ancora alcune resistenze politiche circa quella che per molti è soltanto un ennesima sanatoria. Altro tempo prezioso che si perde dietro ad una discussione sterile che non porta da nessuna parte. Misure che, se da un lato accontentano l’Europa, dall’altro non soddisfano completamente i diretti interessati. L’imputato principale è la prova computer Based da molti segnalata come la volontà di estromettere dal percorso di stabilizzazione la gran parte dei docenti precari.
